Scintille fragili | Mangialibri dal 2005, mai a dieta – .

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Bice non è una ragazza facile, inoltre attualmente si sente persa in un “tunnel senza luce”. Pensa anche che non sia facile trovare qualcuno che ti capisca appieno, ma forse questa è la conseguenza del fatto che lancia occhiate torve a chiunque le si avvicini. All’università studia giapponese, con qualche difficoltà, e per impararlo meglio segue le indicazioni del suo ex, Nico, che le ha suggerito di usare l’applicazione Duolingo: così come odia quel gufetto che le dice sempre che si sbagliava. È proprio lei, mentre aspetta Nico e contemporaneamente affronta l’ultima sfida dell’app che le chiede come si dice “buongiorno” in giapponese, che viene avvicinata da un ragazzo dai lineamenti orientali: nerissimo mandorla occhi sagomati, capelli scuri e ribelli, lineamenti delicati. Le dà alcuni suggerimenti: Bice (ma questo non lo sa perché non ha voluto dirgli il suo nome) dovrebbe scrivere le sue parole per ricordarle. E aggiunge: “In Giappone la scrittura è molto importante”. Lei intanto prende il telefono dalle sue mani, dice “buongiorno” anzi “oh sì”, con grande soddisfazione della civetta, tra applausi e trombe. Kento (questo è il nome del ragazzo giapponese che Bice scopre tramite un messaggio sul suo cellulare, perché il giovane è stato molto veloce nell’inviarle il numero sul cellulare) cerca di fare amicizia. Cerca anche di farle un complimento (“Non ho mai visto degli occhi verde così scuro. Sono davvero belli”), ma lei non dice nulla, come se avesse fretta di tornare ai suoi esercizi. A dire il vero, la saccente sarà anche brava in giapponese, la sua lingua madre, ma vogliamo parlare della sua pronuncia italiana? Pieno di difetti! Lei è davvero una dura e appena il ragazzo si allontana prende l’icona del gufo saltellante e la trascina nel cestino, cancellando l’applicazione…

I giovani e la sofferenza, di ogni tipo. La difficoltà di affrontarla senza aiuti, a causa della fragilità delle loro giovani vite. Forse non è solo l’amore l’argomento del libro, ma certo è un peccato che nel periodo della vita in cui gli occhi dovrebbero sempre e solo brillare, ci siano invece momenti così dolorosi da affrontare in cui, inevitabilmente, si commettono errori. sono fatti che pesano sulla vita. Un discorso che vale per Bice e che vale anche per Kento, in un’alternanza di bugie da nascondere. È evidente l’amore della scrittrice per il Giappone, per le sue tradizioni, la lingua, l’educazione e per esprimere questa preferenza passa anche attraverso i sushi più banali, il tè matcha, i ciliegi, le cerimonie e i fiocchi, pur sapendo che nel Paese del Sol Levante è non proprio tutto come crediamo che sia, attraverso ciò che è arrivato nella nostra vita quotidiana. Ebbene, in realtà si passa dalla banalità a cose più interessanti, come alcune credenze popolari o il calcolo per sapere dove cade il fulmine dopo il tempo trascorso tra il fulmine e il tuono (che non è una prerogativa esclusivamente giapponese), che certamente mette la voglia di approfondire, di scoprire leggende e formule da inserire nel proprio bagaglio culturale. Per il resto, la cattiveria di Nico, la sua capacità di manipolare le persone, almeno alcune di esse, la possibilità di paragonare i caratteri dei ragazzi, risultano un po’ inquietanti proprio per l’esigenza del lettore di tornare a guardare il mondo con la spensieratezza. occhi dei ragazzi.

 
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