Sonia Aggio e la sanguinosa ascesa tra vita e destino di Giovanni Zimisce – .

Sonia Aggio e la sanguinosa ascesa tra vita e destino di Giovanni Zimisce – .
Descriptive text here

Roma, 26 aprile 2024 – Giovanni non ha ancora dieci anni quando, lanciato in strada alla ricerca dell’amico Michele, si imbatte in sangue, cadaveri e nella scoperta, resa feroce dalla reazione della madre di Michele, che l’amico non è tornerà di nuovo. Ed è ancora bambino quando suo padre, Teofilo Curcuas detto Zimisce, torna a casa “con i polmoni pieni di coaguli neri” e viene mandato a vivere presso gli zii materni, i Foca, affinché possa essere addestrato al combattimento. Nel suo futuro c’è l’abnegazione dello strategos e, dall’espressione sconvolta alla notizia che Niceforo, l’amato zio che si prenderà cura di lui per il resto della vita, vorrebbe farsi monaco, è chiaro che non c’è per lui niente di più naturale al mondo.

Dopotutto Sonia Aggio, giovane autrice del romanzo “Nella stanza dell’Imperatore” (Fazi Editore) inserito nella dozzina del Premio Strega 2024, ci avverte fin dalle prime pagine attraverso una citazione tratta da “Lo specchio e la luce” di Hilary Mantel: «Ma il massacro è il loro mestiere. Sono stati educati per questo, come i macellai al mattatoio”. Giovanni inizia la sua vita da soldato lontano da casa, con il cugino Costantino e un macigno che dalla morte di Michele gli pesa tanto quanto il destino che lo attende e che, se non fosse stato per visioni e profezie ricorrenti, non avrebbe mai potuto avere. indovinato. Quel macigno è la rabbia, una furia atavica che, unita alle esperienze della vita adulta, ai massacri e agli attentati ma anche alla morte di parto della moglie Maria Scleraina e del figlio, lo guida sui campi di battaglia, negli incontri di palazzo, nei rapporti con gli imperatori. e pari che gli permettono di intercettare inganni e movimenti di potere. Una rabbia che eccede in crudeltà, come nel caso della strage sulla strada di Adana, e che farà di lui “quel diavolo armeno, quella bestia spietata” che, in assonanza con Macbeth spesso citato dall’autore, compirà un terribile decisione proprio nei confronti di Niceforo.

Sonia Aggio, 28 anni, di Rovigo, già autore di “Magnificato”, narra la parabola storica ed esistenziale di Giovanni Zimisce, accompagnando il lettore nell’epoca dell’Impero Romano d’Oriente del X secolo, restituendo l’atmosfera tra i profumi di “alloro, rose e olio d’oliva” e il fetore del sangue e della morte. Attraverso gli alberi genealogici, la mappa dell’antica Anatolia e le vicende di Costantinopoli, Aggio intreccia Storia e Letteratura, personaggi della vita reale come l’imperatore Costantino con esseri plasmati dal materiale letterario tra cui le tre streghe portatrici della profezia. Raccontando di John l’uomo e Zimisce il condottiero, “nati sotto il segno dei rettili, delle trattative segrete, del vizio”, resta la sensazione che il protagonista non sia convinto di meritare la corona. Anche questo, però, era già stato predetto: “Fino a quando resisterai al compimento del tuo destino? Non eri pronto ad ascoltare la prima volta, vero? Ma oggi lo sei. Il tuo destino ti aspetta.”

 
For Latest Updates Follow us on Google News
 

NEXT La biblioteca mobile entra nella scuola. Lettura ad alta voce con gli studenti – .