«Così vi racconto la mia malattia» – .

«Così vi racconto la mia malattia» – .
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SAN DANIELE. Storia di una battaglia, di un guerriero “tenacissimo”. “La mia malattia”libretto scritto da Omar Dabi, 16 annistudentessa della classe III A dell’indirizzo Edilizia, Ambiente e Territorio dell’Isis Manzini di San Daniele –, racconta il calvario di una prova terribile, ma soprattutto la determinazione nell’affrontarla a testa alta, con positività e fiducia.

Proprio per questo, per la grandezza dell’esempio, Manzini ha voluto organizzare una presentazione dell’opera a beneficio di tutte le classiche la mattina di lunedì 29 aprile – nella sala delle cerimonie dello Scriptorium Foroiuliense – potrà sentire da Omar cosa lo ha spinto a scrivere per spiegare il suo percorso di cura per il tumore al cervello che lo colpì quattro anni fa.

«Il desiderio di nostro figlio è infondere coraggio e speranza a chi, come lui, ha dovuto intraprendere un percorso forzato e difficile: in famiglia – dice la madre del ragazzo, Chahrazed Tayar – è Omar stesso a consolarci, a incoraggiarci , che ci insegnano ogni giorno quanto sia importante lottare e guardare avanti con gioia, nonostante tutto”.

Lo stesso avviene in ambito scolastico: «Omar, che per noi è davvero un faro, modello – dichiara la direttrice dell’Istituto, Carla Cozzi -, ripercorrerà insieme ai suoi compagni le tappe della sua patologia, che lo aveva già colpito quando iniziò gli studi all’Isis Manzini: la lotta alla malattia non si è mai interrotta gli ha fatto perdere la grinta e l’energia, che al contrario è capace di trasmettere a chi lo circonda, con il suo buon umore, le sue passioni e la sua incrollabile tenacia. Grazie all’affetto dei suoi genitori e familiari, dei suoi compagni di classe, degli insegnanti, dei collaboratori e di tutto lo staff Isis – testimonia quindi – questo nostro straordinario allievo fa della scuola un’occasione importante ogni volta che può partecipare alle lezioni: regalare agli altri sorrisi e leggerezza, l’insegnamento più prezioso. Oggi lo ascolteremo raccontare la sua storia in collaborazione con la dottoressa Elisabetta Tomat e con un rappresentante dell’Associazione Oncologica Pediatrica Luca Friulana, Gian Luca Mazzei”.

L’evento sarà diviso in due parti, per consentire la partecipazione di tutti gli studenti. «Credo che chi ha la mia stessa malattia, o un altro tipo, non debba mai smettere di fare ciò che vuole, avendo sempre la voglia di raggiungere degli obiettivi», scrive Omar, grato ai docenti (“I docenti della mia scuola – ha – mi ha fatto tante sorprese e mi hanno amato e mi vogliono tanto bene») e al personale sanitario, come documenta un aneddoto: «Un grande regalo che non mi aspettavo – ricostruisce – è stato l’incontro con il Napoli, la squadra per cui tifavo, e per questo ringrazio medici, infermieri e psicologi. Quel giorno il Napoli avrebbe dovuto affrontare l’Udinese e non furono accettate richieste di visita ai giocatori prima della partita: incredibilmente, però, la mia infermiera trovò il modo”.

E il pensiero finale di questo ragazzo eccezionale, coraggioso fino a un punto difficile per un adulto e generoso a livelli indescrivibili, è proprio per chi come lui è stato colpito dal male: «Consiglio loro vivamente – esorta – di essere ottimista anche nei momenti un po’ tristi, di provare a costruire con i Lego, di riabilitare la mente, di non arrabbiarsi troppo e di non esagerare con lo sforzo fisico; Consiglio di fare sport, ad esempio il nuoto, che mi ha aiutato molto, anche se all’inizio non mi piaceva”.

Omar, infatti, è anche uno sportivo: tra le sue passioni spicca il ciclismo, disciplina alla quale ha dedicato moltissimo impegno, salendo in sella con costanza e cercando di allenarsi – dice nel testo – “sempre di più: per questo – sottolinea – devo ringraziare tante persone, tra cui i miei genitori e un amico, che mi hanno incoraggiato”. «Siamo tutti molto affezionati e grati a Omar – conclude il direttore Cozzi – anche per aver voluto condividere pubblicamente la sua esperienza con l’intera comunità scolastica: ci sta dando una lezione eccezionale di vitalità, forza e volontà».

 
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