Senna, il libro 30 anni dopo. “Ayrton feroce e infantile. Il campione oltre il tempo” – .

Senna, il libro 30 anni dopo. “Ayrton feroce e infantile. Il campione oltre il tempo” – .
Senna, il libro 30 anni dopo. “Ayrton feroce e infantile. Il campione oltre il tempo” – .

L’uomo che ha portato Dio in pista spesso “ha fatto i conti con la sua spiritualità con la voglia di vincere”. È un Ayrton Senna dai tanti volti quello raccontato dalla giornalista Giulia Toninelli nel libro ‘Occhi feroci, occhi di bambini’ (Lab DFG). Un campione scomparso a soli 34 anni e rimasto impresso nella memoria collettiva come un Leopardi del futuro.

Come descriveresti un personaggio quasi inflazionato per quanto si è parlato di lui?

“È la stessa domanda che mi sono posto prima di iniziare a scrivere. Poi mi sono detto: ‘Io sono nato nel ’97, molti come me non hanno vissuto Senna. Chi ha a che fare con la Formula 1 moderna fatica a comprendere un pilota così complesso”.

Da dove cominciamo?

“Dalla sua infanzia e dalla sua esperienza nel kart. Oggi per una famiglia dalle ottime possibilità economiche come lui potrebbe essere più semplice avvicinarsi alla Formula 1 grazie ad asili nido e accademie. Senna invece doveva venire a rodare i kart a Rozzano, per poi passare alle formule minori in Inghilterra per tutta la vita si è sentito un po’ un outsider venuto d’oltreoceano.

Parlando di giovanissimi che parlano di Senna. La prefazione è della promettente bolognese Kimi Antonelli.

“Avrei potuto chiedere a tanti piloti, ma alla fine ho scelto lui. Lo conosco da quando aveva 15 anni ed è un ragazzo molto maturo. Senna è il suo idolo e proprio come Ayrton ha un concetto in testa. Cioè non c’è solo la F1, ma vuole anche crescere come una grande persona.”

Quale lavoro di documentazione c’è dietro il libro?

“Pensavo ci fosse molto materiale a livello biografico. Invece è tutto molto frammentato. Anche le sue ex fidanzate hanno scritto libri su di lui, ma molti sono solo in portoghese o non si trovano”.

E quindi come ha fatto?

“Nei sei mesi che scrivo ho letto praticamente tutto. Poi sono andato in Brasile a novembre con la F1. Prima a Interlagos, lì è come se non fosse mai partito, al cimitero di Morumbi dove è sepolto e alla sua fondazione, che negli ultimi anni ha aiutato 34 milioni di bambini”.

Leggenda eterna.

“Lì ogni posto parla di lui, dal gommista ai murales sulle case. È nella memoria di tutti, nei suoi splendenti 34 anni, fermo nel tempo ma presente, senza una ruga, un mito che non ha mai abbandonato il suo Paese”.

 
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