Alice Munro e il potere della letteratura – .

Serena Dandini (foto di Gianmarco Chieregato).

CCi sono gelosie letterarie più forti di tanti amori in carne ed ossa. Scrittori che consideriamo quasi privati, nostri e di nessun altro. È una strana malattia che però ho scoperto di avere in comune con altre persone, amici stregati da certe passioni librarie, al punto da non voler condividere questo rapporto con nessuno, tanto intimo era il rapporto con gli autori che ci tenevano compagnia nelle notti insonni o nei lunghi viaggi in treno, o durante le tristi veglie che purtroppo la vita a volte ci costringe a fare.

Come se quei volumi con cui abbiamo condiviso momenti così delicati della nostra esistenza fossero stati scritti proprio e solo per noi, toccando le corde più nascoste della nostra solitudine.

La regina di questo strano effetto di egoismo letterario per me è senza dubbio Alice Munro uno dei più famosi autori di racconti contemporanei ci ha recentemente lasciato all’età di 93 anni.

Addio alla scrittrice Alice Munro, Premio Nobel per la Letteratura

Non è un caso che ho provato un’ondata infantile di gelosia quando lo scrittore canadese ha vinto il meritato Premio Nobel per la Letteratura nel 2013 grazie a questo straordinario talento nella narrazione breve. Dopo un primo sentimento di gioia ho subito pensato “Allora Alice Munro non scrive solo per me?”.

Alice (Munro) delle meraviglie

Per anni, lo confesso, avevo portato avanti questo rapporto quasi clandestino con le sue storie di donne e ragazze, fatte di dettagli a volte infinitesimali che però risuonavano sempre come un’eco della mia quotidianità, seppure così lontana dalla provincia canadese descritta nel suo libri. Storie meravigliose che raccontano tutto raccontando nulla.

Pubblicato nel 1971, “La vita delle ragazze e delle donne” è l’unico romanzo di Alice Munro, famosa per i suoi racconti

Questa è la magia della letteratura, l’effetto portentoso delle parole che trasportano in mondi lontani, consolano e fanno sognare, e la nostra Alice delle meraviglie è stata maestra indiscussa in questo transfert salvifico che solo le buone letture possono operare. Oggi sono costretto ad ammetterlo: per fortuna Alice Munro è di tutti!

La stima, l’amore e l’affetto con cui l’hanno onorata dal giorno della sua scomparsa dimostrano quanto sia stata indispensabile per generazioni di lettori che immagino, come me, l’abbiano avuta come compagna di viaggio e di vita al pari di una cara amica, una delle quelli conosciuti a scuola e mai più abbandonati.

Ne faccio i conti e mi arrendo a questo amore di gruppo, invitando chi ancora non la conosce a divorare i suoi libri: uno vale l’altro, sono tutti belli.

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