“La prima Vespa non si scorda mai”, quando l’icona diventa un libro – .

C’è chi ricorda il primo baciochi va in vacanza a Lago di Garda o Sestrierequalcuno ha impresso nella mente l’avventura di migliaia di chilometri verso l’ Lontano est o nel continente americano, il primo incidente di qualcun altro o il giro di pista a Imola prima di un Gran Premio negli anni ’80. Storie diverse, vite diverse, epoche diverse, ma tutte con qualcosa in comune: la Vespa, lo scooter più amato dagli italiani. E non solo.

È l’idea di Paola Scarsigiornalista e scrittore, ma soprattutto “vespista nell’anima”, che ha voluto dedicare il libro al “mito delle due ruote” “La tua prima Vespa non si scorda mai” (Edizioni Erga, 208 pagine, prezzo 12,90 euro). Per lei è l’immagine del manifesto pubblicitario disegnato dal padre Sandro con l’elefantino a bordo dello scooter che negli anni ’60 contendeva il mercato alla Lambretta. È successo sulla scia del film “Vacanze romane” del 1953, dove Gregory Peck e Audrey Hepburn si godono le bellezze della Capitale in sella a una Vespa «125 Modello 51 (V30T)» del 1951.



E quindi non poteva mancare nel libro la testimonianza di Sean Hepburn Ferrer, figlio di Audreyche svela qualche piccola informazione dietro le quinte: «Quando giravamo, la Vespa era spenta e le marce erano tolte. Era trainata da una “camera car”, una specie di “pick-up” aperto posteriormente su cui erano posizionati la macchina da presa, l’aiuto assistente, il regista e tutto il personale addetto alle riprese».

La vena romantica è anche quella di Marcella Aloisiche ricorda il suo “primo bacio, quello vero” su un Vespa 50 Special colore “blu notte”. Quattordici anni, un viaggio “sulla sella biposto cambiata da lui”, il figlio di un amico della mamma, i viali alberati del Parco della Favorita e poi la passeggiata a Mondello (lo so, a qualcuno piace vincere facile): c’erano tutti i presupposti per unire le labbra e suggellare un momento magico.

Gioia, ma anche dolore. Come racconta Loredana Corneoregista televisiva e presidente dell’associazione «Viandando», che si occupa di sviluppo sostenibile e turismo lento. Il suo «flash» in Vespa è un incidente avvenuto qualche mese dopo aver vinto le chiavi di una Vespa 50 Special rosso fuoco. Un sogno coltivato fin da quando aveva 16 anni e infranto contro la fiancata di un’auto che le ha tagliato la strada mentre tornava da scuola.



E questi sono solo due piccoli pezzi del mosaico del cuore costruito con 64 storie da Paola Scarsi, esperta di temi sociali e comunicazione per associazioni impegnate nel sociale, ma anche addetta stampa per grandi concerti rock. Aree in cui umori, emozioni sono il cuore dell’azione. Come la Vespa, capace di strappare un sorriso anche a chi non l’ha mai guidata. E persino di strappare un saluto ai motociclisti, poco propensi a includere chi ha scelto le “comode” due ruote nella propria “fratellanza” di motociclisti. Ma la Vespa è un’eccezione, l’icona che mette tutti d’accordo e suscita simpatia, uno strumento per il tempo libero e l’avventura, come si dice Andrea Delsoldato con il suo viaggio in Bangladesh e Ilario Lavarracon il suo 82 mila chilometri in tutto il continente americano.

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Alessandro Vai

25 ottobre 2022



Alle emozioni scritte, l’autore aggiunge quelle evocate dalle immagini, visualizzabili inquadrando un QR CodeDal mondo analogico a quello digitale, la Vespa è sempre lì, a mostrare le sue curve e a farti battere il cuore.

 
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