Un racconto horror dalla Cina, tra Kafka e Borges – .

Un racconto horror dalla Cina, tra Kafka e Borges – .
Un racconto horror dalla Cina, tra Kafka e Borges – .

“Abbandona ogni speranza, voi che camminate sulla strada del fango giallo.”

Una citazione giocosa (semi) dantesca che può essere applicata – con qualche punto di contatto – anche a La strada del fango giallo (Utopia, traduzione di Maria Rita Masci) di Potere Xueun romanzo che ti porta in un mondo surreal e inquietantedove la realtà si mescola con sogni, incubi e folclore.

In questo libro lo scrittore Cinese – nato a Changsha nel 1953tra le voci più acclamate del letteratura cinese contemporanea (tanto che è spesso protagonista di indiscrezioni relative ai favoriti per la Premio Nobel per la letteratura) – ritrae una strada di fango giallo, una strada avvolta nel mistero che sembra esistere solo nella memoria confuso dei suoi improbabili e disparati abitanti.

IL Fabbrica di macchinari S è l’unica “figlia” di questa via dove, con l’arrivo del misterioso Wang Ziguangtutto inizia a cambiare…

La narrazione creata da Xue – surreale e d’avanguardiacon particolare riferimento alle opere di Dante, Kafka e Borges – presenta infatti un luogo/non luogo in cui, con il fatidico avvento delanti-messia Ziguang, incubi e marciume cominciano a insinuarsi. I piccoli, abbaglianti fiori blu di veronica che un tempo crescevano sul ciglio della strada sono ora ricoperti di polvere ed escrementi. Il clima diventa presto soffocante, pruriginoso, escoriante e una fitta pioggia di inchiostro nero inizia ad allagare il villaggio.

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“Allora non avevamo dubbi, ma ora non siamo nemmeno sicuri che si tratti di una persona vera” ripetono ossessivamente gli abitanti, ricostruendo frammenti di conversazioni sconnesse e allucinatorie, incapaci di risalire all’inizio di quell’incubo a occhi aperti. È inutile – e quantomeno utopico – cercarne uno BeneI sogni finiscono per prendere il sopravvento su società alienatoindistinguibile dal caos mediatico e informativo che spesso caratterizza gli scambi online odierni.

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Il mondo creato da Can Xue è infatti dominato, nel significato più post-veritiere, dall’inaffidabilità della scienza e dalinevitabilità delle leggende: la società è perduta e senza speranza. A metamorfosi Di memoria kafkianain cui l’autore accentua il senso di assurdità e disperazione con un atto creativo staccato dal contesto di appartenenza: “Le mie opere non sono come quelle occidentali o cinesi, ma piuttosto una mia creazione” racconta Centro informazioni Internet cinesein un articolo tratto dal BBC.

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“La strada di fango giallo non riusciva a liberarsi dai sogni. Sognavano ragni, mosche, erba sui muri, coleotteri con lunghe corna e dorsi a pois, piccoli fiori viola, tutto ciò che era estate. Pipistrelli e vespe volavano sopra le loro teste. Il loro russare echeggiava nelle piccole case, scuotendo la terra accumulata sulle finestre e facendole scricchiolare.”alienazione più totale regna sovrano e indisturbato, il disarmonia Pervade conversazioni cacofoniche e visioni collettive acide.

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Un contesto sognante in cui istituzioni, inefficaci e a volte ridicole, aggirano problemi che sono stati, sono e rimarranno irrisolti.indagine si estende a quasi tutti gli abitanti della strada, che a un certo punto della narrazione diventano tutti “Wang Sima“, elementi estranei e corrosivi.

Tutti mefitico, sporco, indecente, ripugnante e indelebilmente macchiato. A dimostrazione che, nonostante Messia improvvisato e fabbriche fatiscente (o forse proprio per questo), un concetto resta saldo nella mente e negli occhi degli abitanti impauriti: “la strada non ha speranza“.

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