c’è la “Agenzia per gli alloggi” – .

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Bresciano. Il Fondo Povertà, istituito presso la Fondazione di Comunità Bresciana su iniziativa della Fondazione Cariplo, nasce nel 2020 per sostenere iniziative volte a contrastare la povertà nelle sue diverse forme, cercando di rimuoverne le cause e ridurre le disuguaglianze che si sono aggravate nel territorio bresciano in particolare a seguito della pandemia.
L’analisi del contesto, in particolare quello cittadino, di La situazione immobiliare ha evidenziato una grave crisi sia in termini economici che in termini di incontro tra domanda e offerta.
Per questo motivo è stata promossa una sezione dedicata del Fondo, denominata “Sezione Vivere a Brescia”, che si è posta l’obiettivo di promuovere una canoni di locazione sostenibili, sul territorio cittadino, per quella fascia di popolazione – cosiddetta fascia grigia – escluso sia dal sistema di accesso all’edilizia pubblica, poiché non rientra nei criteri di reddito, sia dal libero mercato, poiché troppo oneroso.

Lo è, invece, il quinto più ricco della popolazione italiana poco meno del 92%, proprietario dell’alloggio in cui vive. La percentuale scende al 35,5% per il quintile più povero: affittare una casa è quindi – anche solo per questo – una risposta imprescindibile per le famiglie con redditi più bassi.
In Italia, la proprietà della casa si configura come risposta ai bisogni abitativi ma anche come investimento per un potenziale reddito o come copertura per eventuali rischi futuri: l’aumento della precarietà dei rapporti di lavoro, la crescente mobilità familiare e lavorativa messa in tensione, quando non rendono incompatibile questo doppio valore di alloggio. Dalla metà degli anni 90 ad oggi per il 35% delle famiglie che vivono in una casa in affitto, l’affitto rappresenta un fattore di disagio economico, poiché viene pagato un canone superiore al 30% del reddito familiare. Di fronte a questa situazione, il mercato degli affitti è sostanzialmente bloccato: la grave insufficienza dell’offerta di edilizia residenziale pubblica, unita alla mancanza di intermediari nel mercato degli affitti, lascia senza risposta la crescente domanda di alloggi di fasce sempre più ampie della popolazione.

Nella città di Brescia sono tredicimila le case vuote (circa il 12% del totale), con la crescente domanda di alloggi in affitto a prezzi accessibili mentre l’offerta diminuisce drasticamente. Nell’ultimo decennio le case in affitto sono diminuite dell’85%, con un notevole aumento dei prezzi.
Questi elementi inquadrano una difficoltà strutturale nel soddisfare i bisogni abitativi di larga parte della popolazione. Questa situazione problematica presenta oggi caratteristiche di emergenza.

È stato aperto con l’obiettivo di sviluppare progetti utili a delineare soluzioni di contrasto alla povertà abitativa la “Sezione Abitare a Brescia” del Fondo Povertà, la cui dotazione economica iniziale ammonta a 120.000 euroed è aperto ad ulteriori aumenti. La somma è composta da 60.000 euro di origine ministeriale attraverso il Comune di Brescia, 50.000 euro dalla Fondazione Comunitaria Brescia (che interviene anche come garante delle risorse e facilitatore del progetto) e 10.000 euro dai partner del progetto Immobiliare Sociale Bresciana, dall’Associazione ADL di Zavidovici e dalle cooperative sociali K-Pax, La Rete e Scalabrini Bonomelli.

La “Sezione Vivere a Brescia” si presenta come obiettivo è quello di sostenere le iniziative promosse dalle organizzazioni no-profit per dare risposte ai bisogni abitativi, volto a favorire da un lato l’incontro tra domanda abitativa e offerta di locazioni a canoni sostenibili e dall’altro il rapporto tra inquilini e proprietari.
Il progetto “Agenzia per la casa di Brescia”, avviato nel 2023 e della durata di cinque anni, nasce come esito del progetto “Brescia la mia nuova casa” e si basa sulla condivisione tra il Comune di Brescia e gli enti del Terzo Settore coinvolti.
“Agenzia Casa” intende offrire un servizio di orientamento e sostegno alle famiglie del Comune di Brescia per dare una risposta alle difficoltà di chi cerca una soluzione abitativa. L’Agenzia svolge quindi le seguenti azioni: ricerca e reperimento di alloggi, forme di garanzia per i proprietari, colloqui individuali con individui e famiglie al fine di valutare bisogni abitativi e condizioni specifiche, supporto nella ricerca di soluzioni abitative o ricettive adeguate nel mercato privato , attivazione di progetti di vita indipendente.​

Il progetto opera secondo due modalità: direttamente raccogliendo risorse e fornendo sostegno economico ad enti del terzo settore per accompagnare persone in situazioni di difficoltà economica. L’obiettivo è facilitare la stipula di contratti di locazione a canoni sostenibili e accompagnare la gestione del contratto, ad esempio versamento di cauzione, mensilità o arredamento, coinvolgimento delle compagnie assicurative come garanti per evitare lo sfratto, ecc. Attraverso questa azione il Fondo ha erogato ad oggi 60.000 euro, destinati a 12 famiglie.
Indirettamente: intervenendo recupero di ulteriore alloggio vuoto da affittare a canone concordato. Ad oggi sono state recuperate 13 abitazioni di proprietà dell’Aler e 14 di proprietà della Fondazione Provinciale Bresciana per l’Assistenza Minori, 8 del Comune di Brescia e altre 3 dell’Immobiliare Sociale Bresciana per un totale di 38 abitazioni. che sono stati sistemati e in parte già immessi sul mercato degli affitti sostenibili.
Il progetto mira a favorire l’attivazione comunitaria, coinvolgendo cioè i singoli cittadini, le parti sociali e le imprese nonché la Pubblica Amministrazione e gli enti del terzo settore per affrontare in modo efficace ed efficace il problema abitativo.

Mario Mistretta, Presidente della Fondazione Comunità Bresciana, ha sottolineato come «Il problema abitativo è urgente e tocca con particolare forza anche il nostro territorio. La visione che ha guidato lo sviluppo del progetto Home Agency si basa sulla convinzione che una soluzione può essere trovata solo attraverso uno sforzo collettivo, che coinvolga profondamente i singoli cittadini, gli enti pubblici, privati ​​e del privato sociale. L’istituzione del Fondo Povertà e delle relative sezioni, ciascuna con un focus particolare sulle diverse forme di povertà, mira ad offrire all’intera comunità uno spazio di condivisione per affrontare le sfide sociali odierne, la cui complessità impone di assumere prospettive diverse”

«Il tema dell’accesso all’abitazione è diventato un tema di grande attualità negli ultimi due anni – ha evidenziato Domenico Bizzarro, presidente del Consorzio Infrastrutture Sociali. – Dalle proteste studentesche che hanno attirato l’attenzione su quel mondo alle occupazioni illegali che colpiscono anche le città di piccole e medie dimensioni, la difficoltà a trovare casa, anche per persone con redditi stabili, è un mantra che percorre tutto il villaggio. Allo stesso tempo, si stanno valutando numeri significativi di case sfitte e sfitte. Siamo di fronte a una forte contraddizione e, come già accaduto in passato, il Terzo Settore si chiede come sostenere azioni che possano porre rimedio a questa contraddizione”.

«Un progetto di ampio respiro avviato attraverso un percorso di sinergia e collaborazione virtuosa tra Fondazione di Comunità, Comune di Brescia e Consorzio ISB, azienda del sistema Confcooperative Brescia – ha aggiunto Valeria Negrini, portavoce del Forum del Terzo Settore Lombardo. – L’assenza prolungata nel tempo di politiche abitative pubbliche, la crescita sproporzionata dei costi abitativi e degli affitti rispetto alla minore crescita dei redditi familiari, la precarietà e la domanda di mobilità per lavoro o studio, i cambiamenti nella struttura familiare, l’aggravarsi dei fenomeni migratori, avere in effetti un numero sempre crescente di persone e famiglie sono escluse dalla possibilità di un alloggio dignitoso. D’altro canto, sul mercato vi è abbondanza di alloggi e case sfitte. Un’Agenzia che sappia far incontrare domanda e offerta, ponendosi come una vera e propria antenna sul territorio, capace di costruire progetti di comunità attraverso un servizio efficiente e garantito nei confronti di proprietari, privati ​​e non, imprese e inquilini, è la risposta corretta che non lo fa sarebbe stato possibile senza l’unione di competenze e risorse di realtà diverse ma unite dallo stesso obiettivo di contribuire al bene comune e ridurre le disuguaglianze e le disuguaglianze”.

I cittadini possono contattare gli operatori inviando una mail a [email protected]

 
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