Venerdì 19 aprile sul palco del Teatro Civico 14 di Caserta – .

WhatsApp
Facebook
Twitter
E-mail
Stampa

Spettacolo di Elvio Fassoneadattamento e direzione Simone Schinocca, con Salvatore D’Onofrio, Costanza Maria Frola, Giuseppe Nitticoproduzione TedacaTeatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale.

In collaborazione con Festival delle Colline Torinesi

Venerdì 19 aprile alle 21.00, arriva sul palco del Teatro Civico 14 di Caserta Fine Pena Ora, la storia di un’amicizia impossibile, una corrispondenza durata 34 anni tra un ergastolo e il giudice che lo ha condannato.

In scena Salvatore D’Onofrio, Costanza Maria Frola, Giuseppe Nitti. Tratta dalla storia vera e autobiografica, descritta nel testo omonimo di Elvio Fassone, magistrato ed ex membro del Consiglio Superiore della Magistratura, la drammaturgia dello spettacolo, adattato e diretto da Simone Schinocca, nasce da una serie di interviste realizzate a Fassone in cui l’autore racconta l’evoluzione della sua amicizia con l’ergastolo Salvatore negli anni successivi alla pubblicazione del libro.

Lo spettacolo è coprodotto da Tedecà e Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale in collaborazione con il Festival delle Colline Torinesi. Costo del biglietto 12 euro (intero); 10 euro (ridotto) under 30 e over 65 acquistabile anche sul sito www.teatrocivico14.it

Al centro dell’adattamento c’è l’incontro umano tra il Presidente e Salvatore. Due mondi apparentemente inconciliabili, opposti e contrastanti, anche se i due uomini, in 34 anni di corrispondenza, diventano l’uno un punto di riferimento per l’altro.

Le parole del libro di Fassone sono state arricchite da un’intervista, in cui il magistrato racconta cosa è accaduto nei dieci anni successivi alla pubblicazione del testo, come è cambiato il suo rapporto con Salvatore e quanto questa vicenda fa ancora oggi fatica a trovare una soluzione.

Da questa lunga intervista nasce l’incipit dello spettacolo: è la notte insonne prima dell’ennesima udienza per la libertà condizionale di Salvatore. 38 anni di attesa, che si condensano in un sogno, in cui Salvatore ripercorre lettera dopo lettera il suo rapporto con il Presidente. Salvatore e il presidente si scrivono da 34 anni, ma non si sono mai più incontrati.

Salvatore ha inviato alcune sue foto al presidente, Fassone no. In questo sogno, il Presidente appare giovane come 38 anni fa al momento del processo. Salvatore non poteva immaginarlo diversamente, e lo spettatore, invece, vede un Salvatore sessantenne, tormentato dall’ennesima speranza che quel “fine frase mai” possa diventare un “fine frase adesso”.

«Abbiamo scelto di far emergere nel nostro adattamento la figura di Rosi, la donna che da 20 anni accompagna Salvatore in un pellegrinaggio di carcere in carcere per tutta Italia – racconta Schinocca.

Rosi diventa l’emblema dell’attesa, una Penelope contemporanea che con la sua presenza aiuta e assiste Salvatore nello sciogliere i nodi delle sue fatiche e del suo cambiamento. Proprio immergendosi nello studio di Rosi, riemerse nella sua mente un’immagine iconografica sacra, un’immagine semplice e disarmante per la sua forza comunicativa.

Una Madonna che ha una corda piena di nodi, che nelle sue mani diventa una corda libera da intoppi e costrizioni. Da questa immagine nasce l’ispirazione per l’allestimento scenografico: una cella piena di corde, lacci, cordoni e oggetti vietati e banditi nelle carceri, perché potrebbero diventare cappi con cui togliersi la vita.

Nella dimensione onirica di Salvatore, l’oggetto bandito riempie lo spazio, colmo di nodi da sciogliere. Il sogno accompagna lo spettatore nella cella di Salvatore, durante i suoi 38 anni di detenzione. Nella ricostruzione di una nuova vita possibile, End of Punishment parla ora alle nostre vite e diventa un messaggio universale, perché uno spazio di umanità e di speranza è sempre possibile, anche quando tutto sembra suggerire il contrario”.

 
For Latest Updates Follow us on Google News
 

PREV «Grosseto dovrebbe garantire un’offerta ai turisti» – .
NEXT Jane Goodall festeggia i suoi 90 anni on the road, sarà a Roma per il concerto del Primo Maggio – .