L’AQUILA – “Come Unione Studenti dell’Aquila ci uniamo alla preoccupazione e alla mobilitazione intrapresa dai sindaci della Valle Subequana e dal Comitato Genitori contro il multiclasse, che unirebbe le classi prime e terze, presso la scuola di Castelvecchio Subequo”.
Lo scrive in una nota l’Unione Studenti dell’Aquila in riferimento alle scuole multiclasse di Castelvecchio Subequo.
“Come abbiamo più volte ribadito, chiediamo una maggiore attenzione alle aree interne del nostro territorio, che si traduce in una reale tutela di tutti quei servizi essenziali per i cittadini in vista soprattutto di una vera lotta allo spopolamento di cui, i piccoli comuni che che ci circondano sono spesso vittime – prosegue l’Udu – Garantire un’efficace istruzione all’interno dei plessi scolastici è essenziale affinché si possa cominciare a parlare seriamente di ripopolamento delle aree interne e di diritto a restare. Per questo, come sindacato studentesco, seguiamo con attenzione quanto sta accadendo in questi giorni in Valle Subequana, unendo anche la nostra voce all’appello di chi si sta mobilitando per chiedere risposte serie e concrete riguardo al rischio multiclasse” .
«Altrettanto preoccupanti sono i dati che arrivano dall’Ufficio Scolastico Regionale, che prevede per il prossimo anno scolastico quasi 2.500 alunni in meno nelle scuole abruzzesi, di cui 515 nella Provincia dell’Aquila. Ciò porterà inevitabilmente alla fusione di diverse scuole, con conseguenze importanti per gli alunni e le loro famiglie, nonché una significativa riduzione dei posti di lavoro per il personale scolastico – prosegue – da mesi, insieme ai sindacati e alle parti sociali, chiediamo a voce alta per una risposta concreta in tal senso da parte della politica maggioritaria del territorio, nonché per un dibattito serio sul tema che tenga conto della partecipazione di tutti coloro che vivono il mondo della scuola e dell’istruzione. Purtroppo fino ad oggi l’attenzione ricevuta non è stata sufficiente e si continua a sottovalutare un problema importante che riguarda l’istruzione e la formazione nella Provincia dell’Aquila. Ci auguriamo che la recente mobilitazione di Castelvecchio sia un campanello d’allarme per le istituzioni e che riesca ad aprire la strada ad un dialogo positivo sul tema”.
