La storia (dimenticata) del manager che voleva Amadeus a Sanremo – .

La storia (dimenticata) del manager che voleva Amadeus a Sanremo – .
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E alla fine Amedeo Umberto Rita Sebastiani detto Amadeus ha bevuto il calice amaro(?), lasciando la Rai: “Non è stata una scelta facile per me anche considerando gli sforzi importanti fatti dalla Rai per trattenermi” sono state le sue parole. Un divorzio con l’obiettivo di restare amici, anche perché le strade sono lastricate di imprevisti e spesso (ri)conducono a Roma, in viale Mazzini.

Amadeus sceglie ancora la linea morbida, dapprima manda avanti il ​​suo amico Fiorelloche diffonde chirurgicamente voci prima che diventino ufficiali, ammantate di ironia, ma alla fine rivelatesi vere, poi non smentisce altro dietro le quinte ma rispetto a Fabio Fazio ha il buon gusto di non scegliere il martirio politico.

Ci pensano alcuni giornali per lui, con conseguente beatificazione immediata, coccodrilli, lacrime e domande retoriche sulla sopravvivenza di Mamma Rai, in realtà è sempre sopravvissuto bene alle “scelte di vita” di tutti gli artisti, che negli anni d’oro della televisione berlusconiana spesso sceglievano il Biscione, perché è proprio questo la legge del mercato ed è sempre stato la stella polare dei direttori d’orchestra. All’epoca, tuttavia, la colpa non veniva data ai governi.

Amadeus lo sa bene ma dimenticare qualcosa o qualcuno nei ringraziamenti. Sembra preistorico il 2019, anno in cui non c’era ancora l’attuale Amadeus. Quando, con visione e coraggio, l’allora direttrice di Rai 1 Teresa De Santis ha deciso di affidargli le chiavi del suo primo Sanremo. Molti si stropicciavano gli occhi, si davano gomitate nei corridoi. Ama non sembrava avere le carte in regola per fare la conduttrice di Sanremo sciogliere la gomma con il ferro sopravvivere quella settimana sul palco dell’Ariston.

È finita come tutti sappiamo con l’inizio di un ciclo, che ha raggiunto cinque Festival senza soluzione di continuità, applausi, grandi numeri e gloria eterna per Ama. E per Teresa De Santis, l’unica a vedere quello che poi videro in tanti? Non ha avuto nemmeno il tempo di godersi il risultato; lo spoiler system l’ha catturata e le ha portato via la sedia.

Non una parola da Amadeus, né un grazie a coloro che, nonostante tutti gli altri, lo avevano avviato sulla via della gloria. In quel caso gli interventi della politica non lo avevano disturbato. Memoria corta anche per il Pd, sempre pronto a denigrare l’azienda, ridipingere scelte artistiche per scelte politiche. Ma quando si trattava di mettere i propri uomini nelle stanze giuste, la filosofia era esattamente l’opposto. Le loro non sono mai scelte politiche, ma sempre scelte “artistiche”.

 
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