Non c’è accordo sul candidato sindaco. Il tavolo traballa – .

Un altro stallo. Ancora un altro. Il tavolo del centrosinistra non decolla. E ora dobbiamo preoccuparci. Condividere i contenuti va bene, individuare un leader capace di aggregare tutte le componenti e competere con il giusto va bene, va bene tutto ma ora è il momento delle scelte. Su questa base si misura la qualità politica della coalizione. Giocare al rialzo è come giocare al massacro. Tutti perdonano. Altra fumata nera dall’incontro di oggi. Pd, 5 Stelle, Politica Che Serve, AVS e Aversa Progressista sono in disaccordo sul nome del candidato sindaco. Ma la sensazione è che il metodo sia sbagliato. Non ha senso buttare fuori nomi, per carità magari tutti di buona qualità, senza stabilire criteri chiari. Di questo passo rischiamo di far saltare tutto. Senza perimetro prevalgono i personalismi. E finisci in un vicolo cieco con la mortale possibilità che tutti se ne vadano senza un ordine particolare. Tra 2-3 giorni ci sarà un nuovo vertice. Nel frattempo la politica deve fare la sua parte. Non ha senso partire dallo stesso punto. Continueremo a rimanere nel guado. Come puoi non capirlo? Eppure le divisioni evidenti nel centrodestra, con il caso Oliva, dovrebbero indurre chi è alternativo a quel progetto a trovare al più presto un accordo per proporre alla città un candidato sindaco credibile e una piattaforma programmatica. Invece si rimpicciolisce. Si perde altro tempo prezioso. Autolesionismo? Forse è davvero un problema di qualità politica. Non poco.