Elezioni, ecco i manifesti ma senza il volto di Festa – .

La campagna elettorale prende vita con la più classica delle battaglie, quella dei manifesti. È stato inaugurato con i primi manifesti di Antonio Gengaro,…

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La campagna elettorale prende vita con la più classica delle battaglie, quella dei manifesti. È stato inaugurato con i primi manifesti di Antonio Gengaro, candidato sindaco del centrosinistra, ma la risposta dell’amministrazione uscente è stata immediata. Lo squadrone civico di Gianluca Festa ha atteso l’inizio del primo giorno di amministrazione del Comune. Ieri mattina, infatti, sono apparsi i manifesti 6×3 firmati dall’amministrazione uscente. “Avellino è”, questo il leitmotiv scelto per le elezioni di giugno dal gruppo Festi. Riprendendo il slogan utilizzato da cinque anni nella comunicazione istituzionale che descriveva la città come “enjoy”, altro motto fatto in casa Festa, i manifesti rivendicano evidentemente quelli che sono, a giudizio di consiglieri e assessori uscenti, i risultati raggiunti.

“Avellino è” viva, sostenibile, universitaria, eventi, vivibile, curata. Sono lontani, almeno per il momento, i tempi dei cartelloni pubblicitari del 2019 che raffiguravano il volto sorridente di Festa. Al momento, infatti, non è ancora chiaro se sarà lui a guidare nuovamente la coalizione di maggioranza uscente. Lo stesso Festa, nell’annunciare le sue dimissioni dalla carica di sindaco, aveva smesso di parlare in prima persona pur assicurando che l’esperienza amministrativa da lui condotta sarebbe stata sottoposta per la seconda volta al giudizio degli elettori. In attesa di capire chi ricoprirà il ruolo di caposquadra, il testimone passerà molto probabilmente nelle mani del vicesindaco uscente, Laura Nargi, anche se nelle ultime ore si stanno sondando le acque per provare a coagulare le forze attorno al ormai ex premier, Ugo Maggio, le liste Festian sono ormai quasi chiuse.
E anche Gengaro sta lavorando alla squadra da mettere in piedi. Il candidato sindaco di Pd, M5s, Sinistra Italiana, Si Pu e Controvento ha iniziato a delimitare il territorio elettorale con i primi manifesti. Se i cartelloni 6×3 e le “vele” usciranno la prossima settimana, il volto di Gengaro immortalato lungo corso Vittorio Emanuele, accompagnato dalla scritta “Il sindaco di Avellino”, è già visibile da qualche giorno sui manifesti più piccoli affissi nelle spazi adeguati nonché sulle finestre del comitato elettorale di piazza Libertà, lo stesso scelto dal sindaco uscente cinque anni fa. Nella casa del centrosinistra le liste in campo dovrebbero essere tre al massimo quattro. Alcuni di quelli del candidato sindaco, del Pd e dei Cinque Stelle, forse in un quarto gruppo più marcatamente di sinistra.
Ma il primo ad aver inaugurato la guerra dei manifesti, pur proiettandola verso la conquista di un seggio al Parlamento europeo, è stato Angelo Antonio D’Agostino. Il profilo del presidente Usa Avellino, candidato nella lista Forza Italia, appare sui manifesti e veleggia con le braccia conserte accompagnato dallo slogan “Insieme per riavere una voce”. Una candidatura che ha rotto il fronte amministrativo con Festa: l’imprenditore, infatti, ha annunciato che sosterrà Forza Italia anche in città. La mancanza di selfie di rito scattati dopo le vittorie dell’Avellino testimonia l’allontanamento tra i due. Dopo l’1-0 contro il Benevento, D’Agostino si è lasciato immortalare con Rino Genovese, giornalista del Tgr il cui nome è ancora in pole position come candidato sindaco del centrodestra.
Poche ore prima, in consiglio comunale, la maggioranza aveva respinto l’emendamento della minoranza che chiedeva di inserire nel Documento Urbanistico il progetto di costruzione del nuovo stadio, poi lunedì il consiglio comunale si è accorto che il primo progetto del “ Samantha della Porta” non ha potuto essere concesso a titolo gratuito all’ITS “Ermete”, fondata da D’Agostino, rettificando all’ultimo momento una precedente delibera.

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