due donne indagate. Le pattuglie della Digos in borghese dopo i raid dei complottisti – .

La pattuglia in borghese della Digos li ha sorpresi nei pressi dell’ospedale di Cremona, mentre uno dei due tracciava con lo spray rosso alcune scritte e simboli sulla pensilina dell’autobus – e proprio sopra il cartello che riportava le norme anti-Covid – e l’altro fungeva da palo. Simboli e scritte inconfondibili: quelle del movimento No vax ‘ViVi’ che da tempo deturpa i muri di ospedali, sedi di partiti e sindacati e perfino cimiteri con slogan contro le vaccinazioni e senza rispetto per chi è morto di Covid.

Una volta terminato il lavoro, i due salirono su un’auto e si allontanarono verso la periferia. La pattuglia li ha seguiti e li ha fermati poco dopo: a bordo dell’auto c’era un pennarello tipo pennarello utilizzato per tracciare le scritte

sotto la pensilina, una bomboletta di vernice spray rossa e un volantino stampato del movimento No vax.

Le due donne, appartenenti alla teoria antivaccinazione e complotto della doppia V, sono state così indagate: per loro l’accusa è di imbrattamento aggravato e le indagini vogliono ora stabilire se siano loro gli autori degli altri raid degli ultimi mesi.

Un controllo non casuale, quello della Digos la sera dello scorso 26 aprile, intorno alle 22: perché dopo diversi raid in città la polizia ha deciso di aumentare i controlli in borghese soprattutto nei dintorni dell’ospedale, più volte preso di mira.

 
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