Una giornata ricca di significati, ricca di informazioni inaspettate e ricca di storie della nostra terra: l’Aspromonte. Questo in sintesi il pensiero espresso dall’Associazione Guide Ufficiali del Parco Nazionale dell’Aspromonte in merito all’evento “Grandi Alberi, Grandi Responsabilità: il contesto degli alberi monumentali in Aspromonte” che si è svolto presso il Museo e Parco Archeologico di Locri Epizefiri.
Un’iniziativa che rientrava nel calendario di eventi ideato dall’Associazione Guide Ufficiali del Parco Nazionale dell’Aspromonte per i 30 anni del Parco e naturalmente nell’ambito delle attività di sensibilizzazione e divulgazione riguardanti le tematiche legate alla biodiversità e alla sua tutela. Esperti del settore, studiosi e appassionati di ambiente si sono incontrati per confrontarsi sulle sfide e sulle responsabilità nella tutela di questi magnifici guardiani della natura.
L’iniziativa ha previsto gli interventi di Gianluca Piovesan dell’Università della Tuscia e del Centro Nazionale Biodiversità Futuro sul tema “Dendrocene: il tempo degli alberi”. Mentre Antonino Morabito della Società Botanica Italiana, gruppo Alberi monumentali ha parlato dello “Stato delle conoscenze sugli alberi monumentali in Calabria”. Infine ci sarà uno spazio dedicato alle domande e un dibattito. I saluti di Elena Trunfio (direttore del Museo e Parco Archeologico di Locri Epizefiri), Luca Lombardi (presidente dell’Associazione Guide Ufficiali del Parco Nazionale dell’Aspromonte), Antonino Sgrò (presidente dell’ordine dei medici agronomi e forestali della provincia di Reggio) Ilario Tassone (presidente dell’Ordine degli Architetti Pianificatori Paesaggisti e Conservatori della provincia di Reggio).
«Crediamo sia significativo poter, nei nostri contesti – scrivono le guide dell’Associazione nel bilancio dell’evento – realizzare iniziative di questa portata a costo zero, solo grazie alla grande disponibilità e all’amore delle persone coinvolte. Crediamo che eventi come questo debbano moltiplicarsi, perché la Biodiversità va tutelata, ma per farlo va raccontata. Perché la tutela è una possibilità che ognuno di noi ha, una scelta per invertire il paradigma che lega l’uomo alla natura non più solo in posizione di sfruttamento”.
«Tutto – sottolineano – può partire dai parchi, dalle aree protette, che portano in sé concetti e ideali di gestione auspicabili in aree molto più grandi». E infine l’Associazione ci invita al prossimo evento che si terrà il 27 aprile con un’escursione promozionale alla scoperta di una delle zone più affascinanti del Parco: Samos.
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