«Spagnoli può fare l’Artistico del ’95». Ciccio, ex attaccante dell’Ancona e del Pescara, si giocherà le sue carte nel derby di domenica – .

Professione di bombardiere provinciale. E come ogni goleador che si rispetti, tanti tifosi hanno fatto esultare per i suoi gol. Ne sa qualcosa Edoardo Artistico, da tutti conosciuto come “Ciccio”, anconetano e pescarese. Intanto, qualche mese dopo (nel 1994, in piena sentenza Bosman), ha indossato le maglie di entrambe le squadre. Ma poi, dettaglio non di poco conto, un derby dell’Adriatico a favore del Cavaliere d’Arma lo ha risolto sul personale. A suon di gol, pur di restare fedeli alla propria tradizione.


Artistico, ti ricordi quel derby?
«Come se fosse ieri. Novembre 1995, una partita importante. Finì 0-3 e io segnai una doppietta per l’Ancona. Un bel momento vista la rivalità anche se quel campionato, per noi, finì male con la retrocessione. Un altro è stato creato da Giacomo Modica. Avevo vestito la maglia del Pescara, anche se per pochi mesi, segnando anche contro i Doriani. Potete immaginare la reazione del pubblico”.

Dillo.
«Ho gioito molto e non me lo hanno perdonato. Hanno cominciato a fischiarmi e a sfidarmi dalla tribuna, paradossalmente durante la mia carriera il Pescara è stata una delle mie vittime più amate sotto porta”.

Ancona, però, cosa significava?
«Il trampolino di lancio per giocare in Serie A con Perugia e Torino. Ma l’Ancona ha rappresentato anche due campionati di Serie B con 56 presenze e 26 gol. Peccato quella retrocessione nel 1995-1996 dove tentai di fare di tutto per evitarla con 20 gol. Se avessi potuto barattarlo con la sicurezza in campo lo avrei fatto”.

Pescara-Ancona, oggi. Un incrocio tra deluso.
«Per entrambi non è certo una stagione da ricordare. Il Pescara può rifarsi con i playoff, magari complice l’arrivo in panchina di Cascione che ha riportato un po’ di calma. L’Ancona gioca per restare in Serie C, deve evitare i playout, non ha scelta. Parlando di allenatori, l’esperienza di Boscaglia può giocare un ruolo decisivo”.

Quali sono stati gli errori commessi?
«Ogni tanto facciamo fatica a comprendere il materiale umano con cui lavoriamo. Sicuramente ci sono stati degli errori nella programmazione di entrambi, in termini di preparazione della rosa, ma la Serie C è un torneo strano”.

In che senso?
«La qualità complessiva è molto bassa, non paragonabile a quella del passato. Bisogna saper scegliere, le certezze sono sempre meno e, dall’altro punto di vista, non si può puntare troppo sui vari profili. Ma voglio dire una cosa”.

Per favore.
«Entrambi si sono accorti di aver commesso un errore. L’anno prossimo, se tutto andrà dove andrà, sono sicuro che lo slancio sarà diverso. A livello di tifosi sono due grandi piazze, lo dimostrano i numeri”.

Che gara ti aspetta domenica?
«Una sfida molto complicata, soprattutto per l’Ancona. Ci vuole un’impresa per andare a conquistare l’Adriatico, soprattutto in un contesto dove il Pescara ha già concesso molto. I Doriani non devono commettere errori, soprattutto in difesa”.

Chi potrebbe risolverlo?
«Dalla parte dell’Ancona, senza dubbio, Alberto Spagnoli. Potrebbe fare quello che feci io nel 1995, ottenendo una vittoria pesante. Detto questo auguro il meglio ad entrambi, sono sicuro che torneranno al top in breve tempo”.

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