“Calzona? La mente del giocatore del Napoli oggi è un po’ inquinata” – .

“Calzona? La mente del giocatore del Napoli oggi è un po’ inquinata” – .
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Fabio Cannavaro ha parlato ai microfoni di Radio Serie Aconcentrandosi tra l’altro su Spalletti e sul Napoli di quest’anno: “La scorsa stagione c’è stato tanto lavoro da parte della società, da parte del suo allenatore e dello staff. Era una macchina perfetta. I miracoli non accadono per caso. Quest’anno si è entrati in un vortice di negatività che ha fatto sì che i giocatori cominciassero ad avere più dubbi che certezze. È dovuto non solo al cambio di allenatore, ma anche alla comunicazione e a tutto ciò che ruota attorno alla squadra. Questo non ha aiutato i giocatori, non ha aiutato nessuno. È brutto vedere una squadra che ha vinto l’anno prima a metà classifica. Non si può giudicare un po’ inquinata la mente del giocatore del Napoli oggi: sono passati allenatori con concezioni diverse. Non è facile per loro e nemmeno per chi allena, ma tutto intorno dà alibi ai giocatori. Ad esempio la comunicazione: si parla dell’allenatore dell’anno prossimo quando ce n’è uno adesso”.

Allenatore Napoli:
“È solo questione di tempo, so che se inizio a fare questo lavoro sicuramente mi verrà data l’opportunità. Per quello che rappresento so di avere dei vantaggi, perché è normale. Per chi ha avuto una carriera come la mia, a volte è più facile se dimostri quanto vali. Il Napoli è una squadra che tutti vorrebbero allenare gratis, ha qualità tecniche superiori alle altre squadre. Ho sempre detto che la panchina del Napoli è un obiettivo. Quest’anno è stata più un’idea mediatica della società, ma io continuo per la mia strada: nessuno mi ha mai regalato niente, ho la testa dura e ho sempre sudato quello che avevo. Ero piccola: dovevo sempre saltare più degli altri, correre e lottare di più. Sento ancora il fuoco dentro, è questo il desiderio che mi fa stare tranquillo: aspettiamo”.

Sul rifiuto di allenare la Polonia:
“Ho rifiutato perché pensavo che l’Italia mi chiamasse? Inconsciamente prima degli spareggi per le qualificazioni ai Mondiali ho pensato: ‘se le cose vanno male, cosa succede?’. Ma poi nulla è cambiato. Ci ho pensato, ma non ne ero sicuro. Era uno dei pensieri che avevo mentre valutavo la Polonia, avevo solo tre giorni per prepararmi allo spareggio contro la Russia che poi non si giocò a causa della guerra. Il mio rapporto con la Nazionale è forte, c’è la differenza. atmosfera magica intorno, non ci rendiamo conto di cosa rappresentiamo nel mondo. Non essere andato al Mondiale era visto come una cosa normale, ci siamo abituati e questo mi dà fastidio: ognuno di noi pensa al proprio orticello, ma dobbiamo pensare che il valore di un giocatore aumenta quando gioca in Nazionale , o quando vince una Champions League. Ma visto che le Champions si vincono poche, tanto vale puntare su qualche giovane italiano”.

Tag: Fabio Cannavaro Calzona Napoli giocatori mente #bit inquinato oggi

 
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