Lo scandalo corruzione ad Agrigento mette a rischio il titolo di Capitale della Cultura 2025 – .

Ombre di speculazione e corruzione su Agrigento che, tra tanti dubbi, si appresta a ricoprire il ruolo di Capitale della Cultura 2025. Gli ultimi arresti in Sicilia sono frutto anche di scelte di chi amministra la Città dei Templi.

L’ingegnere Paolo Di Loreto, nominato nel giugno dello scorso anno consulente per la pianificazione territoriale e urbanistica del comune di Agrigento, incarico richiesto dal consigliere regionale Roberto Di Mauro (alleato politico della Lega) e dal sindaco Francesco Miccichè, è stato arrestato e posto agli arresti domiciliari nell’ambito dell’operazione “Pandora”. Secondo la Procura di Catania, funzionari corrotti ricevevano denaro e altre utilità varie, quasi sempre grazie alla costante attività di intermediazione dell’ingegner Paolo Di Loreto, per concedere permessi e affidare incarichi a imprenditori amici.

“Alla luce di questi fatti – dice il segretario comunale del PD, Nino Cuffaro – è necessario un severo sopralluogo da parte dell’ufficio urbanistica del comune di Agrigento per verificare l’attività dell’ultimo anno che, in virtù del lavoro del nuovo consulente , ha portato ad un notevole aumento delle licenze edilizie, soprattutto nelle zone costiere di Cannatello e Zingarello”.

Sui temi di nuova espansione edilizia, di gestione del territorio, di trattamento delle devastazioni provocate dall’abusivismo edilizio (tematiche cruciali per ogni città, a maggior ragione per la città della Valle dei Templi, patrimonio UNESCO) non è in corso un dibattito in Agrigento, nota l’opposizione. Mentre il nuovo PUG (Piano Urbanistico Generale) è di fatto bloccato dall’immobilismo della giunta di destra Miccichè, costantemente condizionata dal potente Di Mauro. “Le direttive generali del piano – ricorda il PD – sono state approvate dal precedente consiglio comunale, per gli oneri di progettazione era previsto un capitolo specifico nel bilancio regionale (quindi l’alibi della mancanza di fondi comunali non regge), ma non è assegnato l’incarico per la redazione del PUG.

Evidentemente il nuovo piano – prosegue la nota – dovendo recepire la nuova disposizione sul consumo di suolo zero, costituirebbe un ostacolo ai desideri e agli interessi concreti della classe politica che occupa il governo cittadino. Con queste credenziali, tutt’altro che appropriate, Agrigento si prepara a fregiarsi del titolo di Capitale italiana della cultura nel 2025, con un programma che punta sul rispetto della natura, in linea con l’Agenda 2030 delle Nazioni Unite per lo sviluppo sostenibile, ma senza politici sembra sottolinearne l’incoerenza. Una delle due cose: non hanno letto il programma, oppure non lo hanno capito”, è l’amara conclusione della posizione del Pd.

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