CREMONA – Anche la Cardiologia di Cremona utilizza il “giubbotto salvavita” per prevenire il rischio di morte cardiaca improvvisa su base aritmica. Si tratta di un defibrillatore indossabile, applicato per la prima volta a Cremona su un paziente di 53 anni. «La donna è stata ricoverata per insufficienza cardiaca acuta, secondaria a grave disfunzione ventricolare sinistra, quindi ad alto rischio di aritmie anche fatali», spiega il dottore Simone Verdecardiologo del reparto (diretto dal Dott Gian Battista Danzi).
Dottori Gian Battista Danzi e Simone Verde
In casi come questi, il defibrillatore indossabile funge da “ponte”, per accompagnare il paziente nel percorso terapeutico, evitando rischi e interventi più invasivi. «Questo dispositivo è già ampiamente utilizzato negli Stati Uniti e in altri Paesi europei, tra cui l’Italia», continua Verde. «Da oggi Cremona è tra i centri italiani che potranno usufruirne pazienti selezionatisoprattutto i giovani, per monitorare il proprio stato di salute dopo eventi critici e riconoscere precocemente un’aritmia pericolosa per la vita”.
PREVENIRE FINO A 90 GIORNI
Là fibrillazione ventricolare è la principale causa di morte cardiaca improvvisa. Si tratta di una forma di aritmia che comporta una contrazione caotica, rapida e inefficace delle fibre muscolari che compongono i ventricoli. «Studi e sperimentazioni cliniche hanno dimostrato che nei pazienti affetti da disfunzione ventricolare sinistra grave recentemente scoperta, qualunque ne sia la causa, l’incidenza di tale aritmia è massima nei primi trenta giorni dopo la dimissione dall’ospedale», commenta il cardiologo. «L’83% dei decessi dovuti a morti improvvise correlate avviene dopo il ritorno a casa. Il rischio si riduce progressivamente nei mesi successivi, anche se si consiglia un avviso fino a 90 giorni”.
SICURO ED EFFICACE
Per questo motivo, nella fase successiva alla prima diagnosi è importante capire se le terapie farmacologiche sono in grado di migliorare la funzionalità del cuore. «Le evidenze scientifiche più recenti dimostrano come sia il defibrillatore indossabile sicuro ed efficacecon un impatto importante in termini di prevenzione» spiega Verde.
L’equipe della Cardiologia Cremona
L’apparecchiatura è composta da un giubbotto indossabile (pesa circa un chilo), nel quale sono inseriti elettrodi e piastre di defibrillazione, il tutto collegato ad un piccolo registratore posizionato intorno alla vita o sopra la spalla. Deve essere indossato in ogni momento, giorno e notte, per monitorare il cuore del paziente 24 ore su 24 e controllare l’attività cardiaca anche da remoto. Quando necessario, si attiva automaticamente (preavvisando la persona) ed eroga una scarica di corrente elettrica per ripristinare il regolare ritmo cardiaco.
EVITARE INTERVENTI INVASIVI
Oltre a proteggere il paziente, il dispositivo consente al medico di tenere sotto controllo la situazione e guadagnare tempo per individuare la terapia ottimale, evitando ove possibile l’impianto di un defibrillatore cardiaco permanente. «Sebbene quest’ultimo sia un indiscusso salvavita – commenta Verde – può rivelarsi un compagno di vita scomodo, perché può comportare limitazioni in ambito lavorativo e sportivo oltre ad essere la causa Di possibili infezioni futuro”.
«Il defibrillatore indossabile è uno protezione che da oggi possiamo offrire anche a Cremona – conclude il medico Gian Battista Danzi, direttore della Cardiologia – per garantire la sopravvivenza e allo stesso tempo sfruttare al meglio le terapie farmacologiche, riducendo i tempi di ricovero e i costi delle cure. Una volta recuperata la regolare funzionalità cardiaca e trattate le cause alla base dell’aritmia, il paziente potrà rimuovere il giubbotto e tornare alla vita di tutti i giorni”.
