Peste suina, l’Ue estende la zona rossa fino a Langhirano. Prosciutto di Parma a rischio? – .

Peste suina, l’Ue estende la zona rossa fino a Langhirano. Prosciutto di Parma a rischio? – .
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A Langhirano arriva la peste suina e adesso minaccia uno dei più simboli del Made in Italy, il Prosciutto di Parma. Seguendo il rinvenimento di una carcassa di cinghiale risultata positiva alla peste suina africana (PSA)nelle campagne di Varano de’ Melegari l’Unione Europea ha Ho imposto la proroga della zona rossa, con possibili rischi per il noto prodotto. “Le aziende produttrici ubicate nelle zone di restrizione II – spiega in una nota il Consorzio del Prosciutto di Parma – non potranno più spedire il loro prodotto in Canada”. Anche Cina, Giappone, Corea del Sud, Taiwan e Messico hanno chiuso le porte ai prodotti “pericolosi” negli ultimi mesi.

Langhirano è ancora in zona di restrizione I

Il timore più grande è che il virus della peste suina africana possa presto colpire anche altri territori. Langhirano si trova in zona I e, almeno per il momento, non esistono restrizioni all’export per le aziende del Prosciutto di Parma. Ma i rischi sono molto alti e i produttori sono molto preoccupati. Nei magazzini ci sono centinaia di migliaia di cosce immagazzinate e pronte a partire per i mercati internazionali. Un eventuale stop rappresenterebbe un danno economico insostenibile.

Bloccare le esportazioni causerebbe enormi danni economici

“Bloccare l’export significherebbe sacrificare il 30 per cento delle vendite dei prosciutti Dop – evidenzia il presidente di Assosuini, Elio Martinelli -. I principali mercati esteri per Parma sono Usa, Francia e Germania”. Ed è colpa delle istituzioni, ancora una volta troppo lente nel prendere decisioni. «A gennaio 2022 si sarebbe dovuto circoscrivere l’area in cui è stata rinvenuta la prima carcassa di cinghiale Psa positivo in Liguria ed eliminare con abbattimenti mirati gli ungulati potenzialmente infetti. Non è stato fatto e in questi due anni è mancata anche un’azione determinata e organizzata. Mentre noi agricoltori dall’estate scorsa mettiamo in sicurezza gli allevamenti, con reti e protezioni, nulla è stato fatto per combattere i cinghiali infetti”.

Interviene anche il ministro delle Politiche agricole

“Stiamo lavorando per evitare di bloccare le esportazioni – spiega il ministro delle Politiche agricole Francesco Lollobrigida – sarebbe un danno enorme in termini economici. Stiamo cercando di convincere l’Ue ad autorizzare norme che garantiscano i prodotti esportati nel rispetto della sicurezza degli animali”.

I prodotti italiani restano comunque salvi, motivo per cui molti altri paesi non hanno restrizioni. La sicurezza è garantita dalla lunga stagionatura (minimo 14 mesi) che non lascia scampo virus, incapace di sopravvivere per periodi di tempo superiori a 400 giorni. Il Prosciutto di Parma DOP è tra i pochi prodotti della salumeria italiana a fornire una garanzia di questo tipo.

19 aprile 2024

Tag: Peste suina estende rosso zona Langhirano Parma Prosciutto rischio

 
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