la classifica dei modelli più rubati e delle regioni più “a rischio” – .

la classifica dei modelli più rubati e delle regioni più “a rischio” – .
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Il 2023 ha visto una nuova crescitafurti di veicoli in Italia: +7%. Dal 2013 a oggi sono stati rubati 1 milione e 550mila veicoli: solo 609mila sono stati ritrovati, di quasi 940mila si sono perse le tracce, dirottati verso i mercati esteri o cannibalizzati e utilizzati per alimentare il mercato nero dei pezzi di ricambio. A livello europeo il nostro Paese è secondo solo alla Francia, dove però i furti stanno diminuendo sensibilmente. In tutti gli altri Stati membri dell’UE vengono rubati meno di 40.000 veicoli all’anno. Intanto la minaccia degli hacker si fa sempre più forte e vede sempre più veicoli colpiti da attacchi che mettono a rischio la sicurezza e la privacy di chi guida.

Sono questi i principali trend che emergono dal ‘Dossier furti di veicoli 2024’, elaborato da LoJack Italia, azienda del Gruppo Calamp leader nelle soluzioni telematiche per l’automotive e nel recupero dei veicoli rubati, che ha raccolto e analizzato i dati forniti dal Ministero delle dell’Interno sul 2023 e li ha integrati con quelli provenienti da elaborazioni e rapporti nazionali e internazionali sul fenomeno.

Furti di veicoli in aumento

Lo scorso anno si è registrata una nuova netta crescita dei furti di veicoli (+7% vs 2022), che nel nostro Paese hanno raggiunto le 131.679 unità. L’aumento ha interessato praticamente tutte le categorie di veicoli, auto/SUV, moto/scooter. Un incremento ancora più significativo ha riguardato nello specifico gli autoveicoli (+11%), che hanno restituito quasi 100mila furti all’anno, mentre gli autoveicoli hanno registrato solo un lieve incremento (+2%). La percentuale di veicoli recuperati e restituiti al legittimo proprietario in seguito al furto resta ben al di sotto della metà del totale rubato, pari al 44%. I dati confermano le difficoltà nel contrastare questo reato e come tali attività siano oggi appannaggio di vere e proprie holding di vendita e/o smontaggio di veicoli rubati, capaci di intervenire con estrema tempestività e di instradare i veicoli o i singoli componenti smontati lungo le rotte balcaniche di dell’Europa dell’Est o verso il Nord Africa e perfino il Medio Oriente.

Dal post-Covid in poi, questo business criminale ha vissuto una fase di continua crescita, tale da aumentare il livello di allerta registrato soprattutto in alcune zone del nostro Paese, soprattutto per i proprietari dei veicoli più apprezzati dai ladri d’auto. Osservando l’andamento degli ultimi dieci anni, dal 2013 al 2023 i dati risultano decisamente allarmanti, nonostante il blocco quasi totale delle attività nel 2020: sono stati utilizzati 1 milione e 550mila veicoli (auto, Suv/crossover, furgoni, mezzi pesanti , motocicli) rubati in Italia. Di questi solo 609mila sono stati recuperati (il 39% del totale), 939.500 sono scomparsi nel nulla. Se guardiamo alle sole quattro ruote, dal 2013 a oggi le sottrazioni ammontano a oltre 1 milione 113mila, qualche centinaio di migliaia di unità in meno rispetto alle immatricolazioni di auto immatricolate nel 2023.

Come lavorano i ladri di veicoli

Ma quali sono i trend che stanno guidando questa crescita? Incide senza dubbio l’utilizzo sempre più frequente da parte dei ladri di dispositivi hi-tech in grado di agevolare e rendere più rapida e meno vistosa la violazione delle auto di ultima generazione ed il loro furto. LoJack stima che oggi oltre 1 furto su 3 di veicoli dotati di sistemi di apertura contactless (con apertura e chiusura dell’abitacolo senza inserimento della chiave) viene portato a termine anche grazie all’utilizzo di dispositivi tecnologici, spesso acquistabili online per pochi EURO. La crescente attenzione verso gli Sport Utility Vehicle è il secondo fattore trainante degli ultimi anni. Oggi, oltre 1 furto di veicoli su 5 riguarda Suv/crossover, una categoria sempre più appetibile per questo business sia grazie alla crescente diffusione sul mercato nazionale (e la conseguente grande richiesta di ricambi), sia grazie all’appeal che questa categoria registra sui mercati esteri in cui vengono “collocati” i veicoli prelevati nel nostro Paese.

Furti di veicoli, le regioni più colpite: la classifica

Resta irraggiungibile il record negativo della Campania con 26.045 furti (+9% rispetto al 2022), seguita a distanza dal Lazio, con 16.912 episodi (in crescita anche lo scorso anno, del 12%), Puglia (14.978), Sicilia (13.174) e Lombardia (9.750 e +15% vs 2022). Campania e Lazio sono anche le regioni in cui le percentuali di recupero restano più basse, rispettivamente al 36% e al 35%. In queste zone le speranze di rientrare in possesso dell’auto rubata sono scarse: in quasi 2 casi su 3 l’auto rubata scompare nel nulla dopo il furto. Nel cuore della Puglia, però, la sfida del ritrovamento di auto rubate assume una sfumatura particolare. Qui, i già bassi tassi di recupero si traducono spesso in ritrovamenti che lasciano una traccia amara: i veicoli recuperati sono spesso ridotti a rottami, smontati in meno di 24 ore per la vendita di pezzi di ricambio. Tuttavia, ci sono diverse regioni in cui i proprietari di auto possono dormire sonni tranquilli. Rimangono infatti otto Regioni in cui i rapimenti non raggiungono i 600 casi l’anno: Basilicata, Valle D’Aosta, Liguria, Friuli-Venezia Giulia, Marche, Molise, Trentino-Alto Adige e Umbria. Anche il business dei furti di moto e scooter prosegue la crescita registrata negli ultimi anni, seppur con un tasso di incremento inferiore (+2%) rispetto a quello registrato dalle altre categorie di veicoli. L’anno scorso sono stati rubati 31.856 veicoli a due ruote a motore. Di questi, poco più di 13mila (il 42%) sono stati restituiti ai legittimi proprietari, la restante parte (28mila unità) è scomparsa nel nulla, per essere rivenduta soprattutto nei paesi dell’Est Europa o per alimentare il mercato nero di pezzi di ricambio usati. . Approfondendo la distribuzione dei furti emergono alcune peculiarità di questo business criminale. Se, infatti, si conferma il primato di Campania e Lazio, con sottrazioni rispettivamente di 6.272 e 5.842, al terzo posto, sul gradino più basso del podio c’è la Sicilia (5.298), seguita da Lombardia (4.613), Toscana (2.061) e Puglia (1.541). Gli incrementi più significativi dei furti si sono registrati lo scorso anno nel Lazio (+12%) e in Lombardia (+11%), mentre il calo del 10% in Campania non ne ha compromesso la leadership.

Le auto più rubate in Italia: modelli e classifica

Negli ultimi anni si è diffusa un’ulteriore piaga, quella dei furti parziali di componenti specifici (navigatori satellitari, pneumatici, marmitte/catalizzatori, attuatori frizione, fari a LED, batterie elettriche, ecc.), alimentata dalla crisi produttiva del mercato automobilistico e dalla vincoli commerciali derivanti dai conflitti recentemente sviluppatisi in Ucraina e nel Canale di Suez che li hanno resi ancora più costosi e ricercati. Una volta rubati, i pezzi vengono poi immessi nel mercato nero nazionale dei ricambi oppure stipati in container e caricati sulle navi in ​​partenza dai porti del Mar Tirreno. La classifica dei modelli di auto più rubati riserva poche sorprese rispetto allo scorso anno, con quelli del Gruppo Stellantis a occupare le prime posizioni.

Nella testa Fiat Panda con 12.571 furti (1 veicolo rubato su 10 è una Panda), seguita dalla Fiat 500 (5.889), la Fiat Punto (4.604), dalla Lancia Ypsilon (4.472), dalla Fiat 500 L (2.637) e dall’Alfa Romeo Giulietta (2.075). Le ultime quattro posizioni sono occupate da Accorto Fortwo (1.976), Citroen C3 (1.741), Volkswagen Golf (1.465) e Renault Clio (1.365). Oltre la metà dei furti d’auto, il 54%, riguarda questi modelli. Una curiosità: in questa particolare classifica le tre auto più difficili da trovare sono, nell’ordine, Golf (si recupera solo nel 35% dei casi), C3 (36%) e Fortwo (37%). Nella categoria Suv/crossover, le più ambite sono la Fiat 500X (1.997 unità rubate nel 2023, il 10% del totale dei Suv), seguita dalla Jeep Renegade (1.653), dalla Peugeot 3008 (778), dalla Jeep Compass (713 ) e la Renault Captur (663). L’aumento dei furti di autoveicoli (auto + furgoni + Suv/crossover) ha interessato in modo abbastanza uniforme tutte le aree del Paese, ma, guardando la distribuzione geografica del fenomeno, si conferma la polarizzazione complessiva sulle consuete cinque regioni a bollino rosso: nell’ordine Campania, Lazio, Puglia, Sicilia e Lombardia. Qui si registrano 80.559 dei 99.153 furti totali nazionali: 8 furti su 10 si concentrano infatti in queste zone. Il dato non sorprende, visti gli andamenti degli anni passati e conferma ancora una volta come le organizzazioni criminali preferiscano operare all’interno delle grandi metropoli o in alcuni contesti del Mezzogiorno in cui hanno tradizionalmente radicato le proprie attività.

Gli scooter più rubati in Italia: la classifica

La top 5 dei modelli di scooter più rubati vede il primato incontrastato dell’Honda SH (7.226 unità rubate nel 2023, quasi 1 moto/scooter rubato su 4 è SH), seguito dal Piaggio Liberty (2.332, in rapida crescita), dal Piaggio Vespa (1.878), dall’Aprilia Scarabeo (1.840) e dall’Agility Kymco che entra nella top five con 1.382 sottrazioni. SH e Vespa, rispettivamente con il 38% e il 34%, sono i veicoli più difficili da reperire. Il Dossier LoJack 2024 si arricchisce di una panoramica europea del business dei furti, riportando alcuni dati e valutazioni tratti dal rapporto ‘Organized Vehicle Crime in Europe’ del Vehicle Crime Barometer che analizza il fenomeno dei furti in sei paesi europei (Germania, Francia, Italia, Bulgaria, Olanda e Belgio) dal 2000 al 2021 e da dati rilevati da Eurostat (anno 2021). Dall’incrocio tra dati continentali e nazionali emerge la non invidiabile leadership del nostro Paese nella classifica delle nazioni con il maggior numero di furti di veicoli, con oltre 110mila veicoli rubati nel 2021, preceduto dalla sola Francia con 122mila episodi. Il Belpaese è poi seguito, a distanza siderale, dalla Germania con 39mila furti e da Turchia (33.000), Olanda (22.000) e Spagna (20.000). Nella maggior parte dei paesi dell’UE il numero dei furti non raggiunge le 1.000 unità.

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Corriere Adriatico

 
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