Trapani. Per la strada ZES il via libera è del dipartimento Ambiente ma con prescrizioni del Cts

Non soggetto a VIA (Valutazione Impatto Ambientale) riconosciuta e parere positivo a VIncA (Valutazione Impatto Ambientale). Con il decreto della Direzione generale dell’Assessorato regionale al Territorio e all’Ambiente si dà il sostanziale via libera al progetto della strada di collegamento tra il porto e la ZES. Non un “liberi tutti”, però. La struttura commissariale presieduta dal professor Amenta, che dovrà portare i lavori in cantiere, dovrà rispettare 14 requisiti indicati dal Cts, il Comitato tecnico scientifico, contenuti in 64 pagine.

«Avevamo ragione – – ha commentato la deputata trapanese M5S Cristina Ciminnisi –. La nostra non era una posizione ideologica volta a bloccare lo sviluppo economico della città, come alcuni hanno tentato di far passare e, anche se il parere dell’Assessorato all’Ambiente non ci soddisfa del tutto, possiamo dire che le nuove prescrizioni del progetto stradale per le ZES vanno nella direzione delle criticità che avevamo pubblicamente denunciato”.

Le prescrizioni non sono cosa da poco. La principale è quella relativa al piano di monitoraggio ambientale di cui l’assessorato richiede valutazione prima dei lavori, in corso con un rapporto mensile, e dopo i lavori. E ancora: sorveglianza archeologica e indagini georadar a scopo archeologico; caratterizzazione campionaria dei materiali provenienti dagli scavi; particolari precauzioni nell’esecuzione di scavi in ​​prossimità di reti fognarie per evitare sversamenti nel terreno e nei canali di drenaggio esistenti; verifica del corretto funzionamento dei sistemi di trattamento delle acque meteoriche (dopo i lavori); ripristino del verde e aumento delle superfici per la realizzazione di aree verdi. Insomma, una serie di indicazioni da parte del CTS (Comitato Tecnico Scientifico) per rendere il progetto più compatibile con la normativa ambientale.

«le prescrizioni confermano i nostri dubbi sul monitoraggio ambientale, sul controllo dei sistemi di ricezione e trattamento delle acque piovane e del loro impatto sui canali, sul sistema fognario e di tenuta idraulica del territorio urbano. Avevamo evidenziato il rischio che i canali di drenaggio delle acque piovane venissero ostruiti. Le nuove e più approfondite disposizioni del CTS dimostrano, se mai ce ne fosse bisogno, quanto un progetto di questa portata incida sul territorio e sull’ambiente. E ci dispiace che in Consiglio Comunale, a parere, la maggioranza abbia liquidato la discussione sul progetto con facili entusiasmi, senza tenere conto della fragilità del territorio, mentre l’opposizione sia stata fin troppo silenziosa, senza sollecitare spunti di approfondimento. “.

«Spero nel futuro – conclude Ciminnisi – una maggiore responsabilità della classe politica nell’analizzare gli investimenti che modificano il territorio che, pur essendo importanti dal punto di vista economico, non possono essere accettati passivamente, a prescindere dalle valutazioni sulle conseguenze sociali e ambientali”.

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