“Catania, schema ideale 3-5-2. Squadra rossoblù double face” – .

Riportiamo alcune considerazioni di Angelo Micale, ai microfoni di Telecoloredopo la vittoria contro il Messina e quando si avvicina la trasferta del Potenza contro il Sorrento:

“Mi è piaciuto molto il derby del Welbeck. Non era previsto che entrasse in campo, lo ha scoperto solo pochi minuti prima del fischio d’inizio. Welbeck ha giocato una partita molto costante, lottando a centrocampo. Alla fine il Catania ha giocato in un certo modo in mezzo al campo, dettando il gioco. A parte gli ultimi 10 minuti, il Catania ha sempre gestito la partita da quello che ho visto, fermo restando che la partita poteva cambiare soprattutto in occasione della seconda parata miracolosa di Bouah

“Di Carmine? Solo un grande professionista e soprattutto con la sua esperienza poteva essere sereno nel tirare quel rigore che, per tanti altri, avrebbe fatto tremare davanti a 20mila spettatori. Anche con il Padova Di Carmine ha trasformato un rigore in un momento delicato. Mi sarebbe piaciuto davvero avere Carmine qualche anno fa o vederlo in perfetta forma per tutto il campionato. Purtroppo non è stato così, ma molti giocatori non danno quello che dovrebbero dare. Perché lo stesso Di Carmine avrebbe potuto fare sicuramente molto di più, ma Chiricò… mi fermo qui. 3-5-2? Secondo me il Catania gioca molto meglio con questo sistema di gioco, forse molto più adatto in Serie C. Il Catania non ha la forza necessaria per esprimersi a tre a centrocampo, sicuramente giocando con il 3-5-2 alcuni giocatori non vedono il campo, come Chiarella. Ma penso che sia lo schema ideale per il Catania”.

“Non parlare mai di una vittoria anti-crisi, perché poi la gara successiva di solito è una tragedia, ma prima o poi questa tendenza dovrà cambiare. Sorrento e Benevento prossime avversarie del Catania? Le partite più complicate sono quelle che il Catania ama particolarmente, dando il massimo. È una squadra strana… oltre allo psichiatra servirebbe qualcosa di più. È come se questa squadra avesse una doppia faccia: adatto a giocare partite in cui c’è un solo risultato a disposizione, quelle da dentro o da fuori, mentre in altre la squadra non pensa più. La sfida esterna contro il Sorrento sarà sicuramente decisiva”.

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