Il Grifo spreca, gli avversari no. – Genoa Cricket and Football Club – .

Tre occasioni nitide, di cui una clamorosa, non sono bastate per sbloccare il risultato nel primo tempo. Nella ripresa gli ospiti firmano la vittoria con un gol di Luis Alberto. La serie di risultati utili si ferma a 4.30.697 spettatori al “Ferraris”.

Primo tempo – Un Genoa vivo e vegeto fa più di un brivido a una Lazio ricca di qualità nel dribbling. Tre occasioni chiare contro nessuna reale. Un tiro in porta contro zero. Il tabellone dei primi 45 minuti racconta (anche) questo. Gila ha fatto quattro aggiunte rispetto alla partita di lunedì. Undici confermati per l’allenatore Tudor sull’altro fronte. Il primo avvertimento è di Ekuban lanciato da Vogliacco. Il tiro esce fuori dal palo. La costruzione dal basso è ostacolata dalla pressione degli avversari, che cercano recuperi a centrocampo per progredire meno. Quando attraversiamo il centro del campo, lasciamo libere le redini nelle praterie. Retegui alza la mira dopo una splendida azione in cui lui, Strootman e Gudmundsson entrano con un tacco artistico. Soffriamo di aggressività. Siamo incisivi nei turnaround. Senza la centralità di Badelj le geometrie emergono meno nette. Il primo tentativo dei biancoceleste è un tiro dalle spalle di Felipe Anderson. Va avanti con una sceneggiatura registrata. Il possesso palla (58%) è degli ospiti. Frendrup è un’assicurazione sulla vita per la facilità con cui sradica i palloni. Noi lottiamo. Desiderio di Retegui. La palla colpita con una sforbiciata finisce tra le braccia di Mandas. Guadagniamo metri e, a volte, flirtiamo con la console. Siamo efficaci nel stringere le maglie davanti all’area. Affamato di squarciare il velo. Rocket Spence e l’allenatore Martin hanno presentato proposte interessanti. Sprechiamo una gigantesca occasione da gol con Ekuban in una ripartenza 3 contro 1. Stile derby. Il diagonale si spegne con Gudmundsson solo davanti alla porta. All’intervallo sullo 0-0.

Seconda metà – Un gol di Luis Alberto rompe l’equilibrio in un secondo tempo complicato fin dall’inizio. Riprende senza sostituzioni per noi. Difendiamo con ordine sui sentieri battuti, subendo il fraseggio dei giocatori capitolini che scendono in campo. Sono però lucidi nel gestire le situazioni che si presentano, tranquilli nello scegliere soluzioni basate sul buon senso. Martinez si allunga su un rasoterra di Luis Alberto destinato a lato. Ci alziamo per vedere l’effetto che ha con la spinta del pubblico. Maciniamo chilometri, come in coro, per tenere corti i reparti e mantenere le misure. Martin respinge Marusic che conclude a colpo sicuro. Con altri tre giorni per prepararsi, Kamada e compagni hanno fatto valere la loro freschezza portandosi in vantaggio con Luis Alberto. L’azione si sviluppa sulla destra: il giapponese serve al centro, il passaggio di Vecino libera il “mago” per il tap-in. Badelj e Ankeye prendono il posto di Strootman ed Ekuban. Difficile districare il pasticcio, reagiamo arando le fasce. Dobbiamo mollare gli ormeggi a costo di rischiare: togliere palla alla Lazio resta una sfida. Dentro Sabelli per Vogliacco che passa al quattro. Rimettila in carreggiata. L’energia è bassa e i finali non sono la specialità della casa. Timido nel mettere a segno i tiri e allertare i concorrenti. Frendrup fuori per Thorsby. L’ultima mossa prima della ripresa. L’accenno di forzatura non porta frutti. Gli altri quattro passano senza l’accensione di un fusibile. La serie dei risultati utili si interrompe e ricorre sempre il numero quattro. In una stagione che ci vede come la migliore squadra neopromossa nei principali campionati europei. Prossima tappa Cagliari a Marassi

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