“Abbiamo bisogno di più agenti in strada” – .

“Abbiamo bisogno di più agenti in strada” – .
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“Nel mirino” inserisci il file nuovo Codice della Strada, predisposto dal governo Meloni, già approvato alla Camera e in attesa di essere approvato al Senato, che sembra destinato ad entrare in vigore tra pochi mesi. Abbiamo parlato di regole e buon senso, senza le quali le regole servono a poco, ma anche partendo dai dati portati da uno degli ospiti dello Spazio Rotativo, Matteo RampoldiIspettore del Nucleo Infortunistico della Polizia Locale di Piacenza.

I dati

In città, ad esempio, nel 2023 in via Emilia Pavese si sono verificati 56 incidenti. Nessun’altra strada o strada della nostra città ne ha un numero così alto. Dietro c’è la Via Emilia Parmense, con 47 incidenti, mentre 45 si sono verificati sulla Tangenziale Sud e sulla Farnesiana. Il numero totale degli incidenti è stato di 1.123, con il coinvolgimento di 2.291 persone. Due incidenti sono stati mortali, mentre un terzo ha provocato lesioni che hanno portato alla morte del ferito nel giro di un mese. Per quanto riguarda i pedoni ed i ciclisti, raccolti dalle statistiche alla voce “utenti deboli”, si sono verificati 58 incidenti per i primi e 176 per i secondi, di cui due mortali.

Partendo da questo contesto, con andamenti in aumento degli indici infortunistici nei primi mesi del 2024, moderato dal conduttore Nicoletta Bracchi e dal giornalista Tommaso Trenchiil comandante della polizia locale Valchero-Valnure, Paolo Giovannini, Angelo Nani che è presidente della FiabAmolabici, Andrea Repetti, istruttore dell’autoscuola di Piacenza, e lo stesso Rampoldi hanno commentato le nuove regole. Partendo però dalla premessa di Giovannini.

“Mancano gli uomini in strada – dice il comandante – ad esempio contiamo su 18 agenti in un territorio di 40mila abitanti, mentre la norma regionale prevede un agente ogni mille abitanti. Di conseguenza, attualmente contiamo solo sul 50% delle forze di cui avremmo bisogno”. Le modifiche al codice previste sono molte: si va dall’inasprimento delle sanzioni per chi guida dopo aver fatto uso di droghe e alcol, alle sanzioni per chi guida parlando al cellulare. In questo senso, chiunque venga colto in flagrante sarà punito con multe che vanno da 250 euro (oggi sono 165) fino a un massimo di 1.000 euro per la prima infrazione, oltre alla sospensione della patente per un periodo compreso tra 15 e 15 anni. 60 giorni.

“Detto che l’inasprimento delle sanzioni è utile come deterrente – dice l’istruttore Repetti – i dati Istat dicono che la distrazione è la prima causa di incidenti e il cellulare è l’emblema della distrazione”.

Altra novità è l’alcol lock, un dispositivo installato nelle officine autorizzate che impedisce l’avviamento del veicolo se il tasso di alcol nel sangue del conducente supera lo zero. “Uno strumento utile – dice Giovannini – anche se una persona dovesse avere a disposizione due veicoli”.

Nani lamenta anche una carenza nel nuovo Codice della strada: “Oggi vediamo le biciclette elettriche viaggiare a 40 chilometri orari. Ma non sono più biciclette, bensì motociclette, quindi mi sarei aspettato una regolamentazione in questo senso”. Inevitabile che il discorso si spostasse poi sugli scooter. “Spesso un pericolo per la mobilità – dice Rampoldi – circolano nelle stesse zone delle biciclette, ma c’è una differenza: rispetto a quelle delle biciclette, la dimensione delle ruote dei monopattini è molto più piccola”. Tutti i presenti concordano sull’importanza dell’informazione e della prevenzione. Ma per contribuire a limitare gli incidenti, si ricorda, sarebbe utile come sempre una buona dose di buon senso.

 
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