Due rigori a favore non bastano. Il Cagliari si fa beccare da una Juve cinica: è 2-2 – .

Staccare in maniera importante o dare ulteriore slancio alla corsa Champions: questi gli obiettivi trainanti Cagliari E Juve nel match di questa sera sul prato dell’Unipol Domus di Cagliari, valido per la 33esima giornata di Serie A. Un duello che finisce in pareggio, con le squadre che, di fatto, si dividono anche le due frazioni. Nella prima dominano i rossoblù, mentre nella seconda i bianconeri ritrovano metri e convinzioni.

Due motivazioni che, seppur diverse, permettono alle due squadre di partire subito con ritmi elevati. In particolare i padroni di casa che dopo meno di novanta secondi hanno concluso con Luvumbo in una sorta di dichiarazione d’intenti. All’8′, da una tessera molto vicina a quella da cui aveva tirato l’angolano, prova a sorprendere Szczesny sul secondo palo, ma manca di poco la porta. Al 15′ è ancora l’uzbeko a concludere ma il colpo di testa che ne risulta è debole e centrale. Altri quattro minuti e Luvumbo parte dalla destra del suo fronte offensivo, si accentra e crossa per il colpo di testa di Gaetano che manca di poco la palla. Sul ribaltamento di fronte, la Juve si vede concretamente in area per la prima volta con Chiesa che cerca il back per rimettere palla per Vlahovic che però sbaglia completamente la conclusione. Poco dopo altro tiro della Juventus con Weah che colpisce in pieno i guantoni di Scuffet. Al 27′ il primo traversone della partita con il rigore concesso al Cagliari dopo un fallo di mano di Bremer su colpo di testa di Dossena. Sul dischetto si presenta Gianluca Gaetano che spiazza Szczesny al 29′. Il vantaggio illumina ulteriormente gli uomini di Ranieri che al 33′ sfiorano il raddoppio con Luvumbo che manca la porta su un delizioso tiro in profondità di Shomurodov. Al 35′ arriva il secondo calcio di rigore in favore del Cagliari. Shomurodov lancia in profondità Luvumbo che prende il tempo di Gatti con Szczesny che in uscita lo travolge. Sul dischetto fa la sua comparsa a sorpresa Yerry Mina: il colombiano non sbaglia. Al 43′ il gol della Juventus viene annullato per fuorigioco di Chiesa su passaggio di Cambiaso. Decisione presa con il VAR che, di fatto, chiude il primo tempo.

La ripresa si apre con Allegri che decide di mandare in campo Yildiz al posto di Alcaraz: il turco occupa la stessa area del compagno mentre Cambiaso aumenta il suo raggio d’azione. Ranieri, però, risponde sostituendo Sulemana per fare spazio a Prati. Nonostante queste variazioni, il punteggio della partita continua ad essere lo stesso. La Juventus, però, riesce a rientrare in partita al 61′ con una magica punizione di Dusan Vlahovic per il suo 16esimo gol stagionale. Un lampo che, però, non cambia il piano partita degli isolani, che restano bassi, compatti e pronti a ripartire. Tanto che Allegri, a sorpresa, ha schierato 4 attaccanti nell’ultimo quarto d’ora con Milik a supporto degli altri elementi offensivi già in campo. All’86’ arriva qualcosa che non ti aspetti: l’autogol di Dossena che riporta il risultato sul 2-2. Rabiot recupera, Yildiz mette in mezzo e il difensore centrale batte Scuffet per anticipare Milik. Un evento che chiude la partita e divide la posta in gioco. Tra il rammarico di chi aveva la vittoria in mano e di chi, invece, ha perso un’occasione per fare punti in Champions League.

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