In fiamme lo stabilimento BBK di Punta Marina, ipotesi doloso – .

In fiamme lo stabilimento BBK di Punta Marina, ipotesi doloso – .
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Ci vorranno circa tre mesi per svuotare le acque della centrale idroelettrica di Bargi, sul lago di Suviana, nell’Appennino tosco-emiliano. È quanto emerso da un incontro presso la Prefettura di Bologna, al quale hanno preso parte istituzioni, Carabinieri, Vigili del Fuoco e i vertici di Enel Green Power: tra loro l’amministratore delegato Salvatore Bernabei, il direttore delle relazioni esterne Nicolò Mardegan e l’Italia Carlo Pignoloni, oltre al responsabile della sicurezza dell’Enel Valerio Giardina, ex comandante provinciale dei Carabinieri di Bologna. «I progetti, se tutto funziona, vedrebbero lo svuotamento prima dell’estate, a fine luglio», ha detto a margine il prefetto Attilio Visconti. Tuttavia, mentre il livello dell’acqua continua a salire dopo l’esplosione che ha ucciso sette persone e ne ha ferite altrettante il 9 aprile, le modalità dell’intervento non sono ancora state decise. Due ipotesi sul tavolo. Il primo prevede l’utilizzo di un treno di moduli ad alta tecnologia per filtrare l’acqua, liberarla da oli e altre sostanze e rilasciarla nel lago. Questo sistema verrebbe assemblato ad hoc ed è quello preferito dalle parti, ma bisognerà verificarne la fattibilità. La seconda ipotesi prevede di continuare a svuotare l’impianto con pompe e autocisterne. Ma secondo quanto emerso dalla tabella ne servirebbero 75 al giorno: tra andata e ritorno si fanno 150 viaggi, in un periodo turistico per l’Appennino. Un’ipotesi “terribile”, la definisce Visconti. L’acqua entra da due ingressi: qualche danno alle tubazioni e alle pompe di drenaggio non impedisce il deflusso della sorgente, ma arriva anche dal lago attraverso una paratia che non chiude completamente. A ripararlo ci penseranno i sommozzatori dei vigili del fuoco, ma prima bisognerà raggiungere le condizioni idrauliche ideali: il livello interno dell’acqua dovrà essere 80-100 centimetri più basso di quello del lago. Ciò dovrebbe accadere intorno al 4-5 maggio. Poi lo svuotamento con le autocisterne potrebbe iniziare subito. Il sistema modulare partirebbe probabilmente nella seconda metà di maggio, ma procederebbe più velocemente. La questione è delicata perché il bacino di Suviana serve l’acqua potabile di Bologna e per questo Arpae effettua continue indagini, che si intensificheranno quando inizierà l’intervento vero e proprio. Entrambi gli interventi, però, tutelano l’ambiente, assicura Visconti. Solo una volta ultimato lo svuotamento sarà possibile iniziare ad effettuare gli accertamenti necessari per le indagini. Intanto la polizia sta ascoltando i testimoni. Intanto a Napoli si sono svolti i funerali di Vincenzo Garzillo, 68 anni, settima vittima della strage. “Ogni vittima sul posto di lavoro è uno scandalo, non possiamo abituarci al fatto che il lavoro, che è fonte di vita, porta alla morte. È necessario il tempo della responsabilità e della sicurezza, che non è un costo”, ha detto nell’omelia pronunciata dall’arcivescovo don Mimmo Battaglia. “Le chiamano morti bianche, ma non sono bianche perché sporcano la coscienza – ha aggiunto l’arcivescovo – Non può esserci giustizia senza lavoro così come non può esserci lavoro senza giustizia. La sicurezza è un dovere, non un costo”. Prima di don Battaglia aveva parlato la figlia di Garzillo, Fara. “Se solo l’avessi conosciuta – ha detto – ti avrei dato un ultimo abbraccio. Eri il nostro capitano, la nostra guida, il nostro faro, il nostro consigliere, la nostra spina dorsale. Rimangono in ospedale quattro feriti, uno dei quali è fuori pericolo.

Tag: RAVENNA BBK impianto Punta Marina incendio incendio doloso ipotesi

 
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