La questione del tempo, sia quello passato che quello che verrà, è strettamente legata al destino di Pistoia. Quello che è certo è che tutti i brutti ricordi legati a Maurizio De Simone e al tuo periodo in Orange dovranno essere cancellati al più presto dall’immaginario collettivo della città. Imparare dagli errori del passato per costruire un futuro migliore, all’insegna della trasparenza: questo dovrà fare chi ama l’Olandasina. Eppure, al momento, sembra che gli attori coinvolti nella ripartenza preferiscano non coinvolgere pienamente la città nei vari sviluppi. Dopo l’esclusione della squadra dal campionato, il primo segnale di apertura è stato dato da Sergio Iorio, che si è reso disponibile a partecipare alla rinascita del club arancione, ipotizzando la presentazione di un progetto concreto entro fine maggio. Ieri, quarantotto ore dopo, anche il sindaco Alessandro Tomasi ha mosso il suo mandato, attraverso una nota confermando la disponibilità dell’amministrazione “a valutare ogni progetto serio, trasparente e credibile e a lavorare per creare terreno fertile attorno a un’idea che vada in questa direzione. Lavoriamo per una ripartenza che si basi sulla voglia di fare risultati ma, soprattutto, sulla necessità di ricreare entusiasmo attorno alla squadra arancione, di riorganizzare quel sano tifo che ci contraddistingue”.
Tuttavia, nonostante la volontà di procrastinare (“Siamo in un momento delicato, senza interlocutori e in attesa della nomina del Curatore”, ha scritto Tomasi) che si evince dalle dichiarazioni, la realtà dei fatti dice che alcuni passi sono già stati fatti stato preso. I primi dialoghi tra le parti sono infatti già avvenuti, seppure con la massima riservatezza vista la delicatezza di un’operazione del genere. E il progetto preliminare ci sarebbe già: le novità emergeranno ben prima della fine di maggio, quando, presumibilmente, potremmo essere vicini ad annunciare la ripresa dell’attività. Non resta che restare alla finestra, in attesa che emergano alla luce del sole passaggi più consistenti, anche perché non è da escludere che possano emergere gruppi diversi.
Michele Flori
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