“Destra e sinistra hanno fallito, l’alternativa sono io” – .

Domenico Pettinari è stato il primo ad annunciare la sua candidatura a sindaco alle elezioni comunali di Pescara, già lo scorso novembre, da cittadino civico. Nella capitale, spiega, il centrodestra e il centrosinistra della città “hanno fallito nell’esercizio delle loro funzioni amministrative. Governano da quarant’anni e 45.000 di loro non vanno a votare da vent’anni. Ci rivolgiamo anzitutto a loro, agli astenuti, che non si riconoscono più nei partiti. A livello cittadino contano le persone”.

Domenico Pettinari, 44 anni: nel corso di vent’anni come dipendente di un’associazione dei consumatori, ha ricoperto diversi incarichi dirigenziali, fino a livello nazionale. È stato eletto con il Movimento Cinque Stelle al Consiglio regionale per la prima volta nel 2014. Nel 2019 la sua conferma è stata clamorosa: con circa 9500 preferenze è stato il più votato di tutti. Ma da quel Movimento di cui fu uno degli esponenti più rappresentativi in ​​Abruzzo (anche come coordinatore della provincia di Pescara) si è dimesso quando, qualche mese fa, la forza politica fondata da Beppe Grillo “ha deciso di far parte del cosiddetto campo largo in questa regione. Nel 2019 sono stato eletto promettendo opposizione sia al centrodestra che al centrosinistra. Questo è quello che ho continuato a fare fino alla fine della legislatura”.
Le norme interne, il limite dei due mandati, gli avrebbero impedito di ricandidarsi con quella forza politica ma sottolinea che avrebbe potuto farlo, da deputato pentastellato, nel Comune di Pescara. Chiarisce ancora una volta: “Ma non accetto le alleanze che sono state fatte”. Gli stessi della Regione: anche alle comunali il Movimento Cinque Stelle è nel centrosinistra, nella città adriatica a sostegno della candidatura a sindaco di Carlo Costantini.
Pettinari è in testa a due liste, “piene, di 32 persone ciascuna, non come quelle presentate dagli altri, compilate solo parzialmente”. Da tempo si distingue per numerose iniziative pubbliche di protesta e denuncia, “battaglie storiche e identitarie in cui ho rischiato anche la vita, tanto che dopo tante minacce e atti intimidatori il Viminale e la Prefettura hanno disposto per me un servizio di protezione”. personale”. Deve informare in anticipo la polizia dei suoi movimenti. Sanità, decoro urbano, buche e pulizia delle strade, traffico, ambiente: la voce di Pettinari si è fatta sentire in tanti ambiti. Anche la candidatura a sindaco è nata in questo contesto: «Ho ricevuto insistenti richieste da parte dei miei concittadini perché mi decidessi, ho promesso loro che quel giorno sarebbe arrivato».

Il 13 aprile Pettinari ha presentato il programma definitivo, primo arrivato, primo servito: un mese e mezzo fa c’era già il preliminare. Assicura che “è scritta da 140 mani, le migliori competenze della nostra terra”.
Ambiente e sicurezza sono le caratteristiche che emergono. Zero consumo di suolo in “una città ad altissima densità di popolazione”, stop al taglio degli alberi, implementazione di lettori nel sistema di videosorveglianza per intercettare le auto rubate, esercito per pattugliare le strade a rischio. Il ripristino dei traghetti da e per l’altra sponda dell’Adriatico, l’incremento delle rotte aeree commerciali, l’investimento nell’area risultante per renderla un hub attrattivo. Tante questioni sociali e attenzione ai disabili, con la promessa di approvare il Piano per l’abbattimento delle barriere architettoniche.

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