La costante, quasi spasmodica ‘ricerca di Dio’ nella natura; come un religioso d’altri tempi, un francescano la cui bibbia non convenzionale sono gli strumenti della pittura. Una ricerca favorita dal mondo che lo circonda, dalla sua Valtournenche, le ‘terre alte’ della Gran Becca, quel Cervino conquistato fisicamente prima da Whymper e poi da migliaia di altri alpinisti ma forse mai veramente conquistato nell’essenza spirituale di una montagna che è rappresentazione del Divino. Nasce così ‘Big Bang’, la lunga (e non certo conclusa) ricerca del 52enne elettore e artista valdostano Gabriele Maquignaz (figlio d’arte, il padre Aimé Maquignaz è un pittore apprezzato a livello internazionale), che da oggi sabato 20 aprile fino al prossimo 6 ottobre è anche una mostra allestita nella chiesa di San Lorenzo ad Aosta, visitabile dal martedì alla domenica, dalle 10 alle 13 e dalle 14 alle 18.
La mostra è stata realizzata dalla Struttura Regionale delle Attività Espositive e di Promozione dell’Identità Culturale ed è curata da Daria Jorioz. Ispirandosi ai maestri Jackson Pollock e Lucio Fontana – ma cercando anche di “andare oltre” in una visione assolutamente personale del concetto di spazio/tempo, come ha affermato lo stesso Maquignaz durante l’inaugurazione della mostra – l’artista ha realizzato venti opere in cui i colori acrilici contenuti in barattoli sospesi vengono proiettati sulla tela, colpiti da proiettili sparati da un fucile calibro 28 appositamente realizzato per lo scopo.
Un’arma che, in questi giorni bui e inquietanti, nel baratro di guerra e distruzione in cui sta scivolando il mondo, assume un valore diametralmente opposto, trasmettendo un messaggio di fratellanza universale, di pace globale, di ‘bene assoluto’ e quindi Divine.
Ecco la video intervista a Gabriele Maquignaz
paga.
Tag: mostra 7u7 Big 7u7 Bang 7u7 Gabriele 7u7 Maquignaz 7u7 Prima 7u7 Linea 7u7
