“Ci scusiamo soprattutto con i nostri giovani tifosi per il cattivo esempio” – Targatocn.it – .

“Ci scusiamo soprattutto con i nostri giovani tifosi per il cattivo esempio” – Targatocn.it – .
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Decine e decine di persone si sono accalcate in strada, davanti ai cancelli di accesso del campo di calcio salesiano, in via San Giovanni Bosco a Cuneo.

Un mezzo della Polizia Locale ha bloccato l’ingresso e l’uscita dalla strada e un po’ ovunque i mezzi delle forze dell’ordine, con decine di uomini in divisa.

Per quello? Per una partita di terza categoria, l’ultima del girone, quella che porta ai play off. In campo Auxilium Cuneo e Castellettese.

Tutto è andato nel migliore dei modi, le squadre accompagnate in campo dai ragazzi delle giovanili, grande tifo sugli spalti. Poi il cartellino giallo a un giocatore dell’Auxilium, a pochi minuti dall’inizio del secondo tempo.

Passano i minuti e lo stesso giocatore commette un brutto fallo. Per il direttore di gara si trattava di un gesto di espulsione: cartellino rosso.

L’Auxilium è a terra, perde 1 a 2. Il giocatore prende la palla e la sbatte in faccia all’arbitro, che cade a terra. Alcuni dicono che sanguina dal naso. Si rialza, sospende la partita, che viene vinta dagli ospiti castellettesi per 3 a 0 per forfait.

Si chiude nello spogliatoio e chiama la polizia, che lo accompagna alla sua macchina e fuori Cuneo.

Fuori, in attesa degli sviluppi, decine e decine di persone – tra cui adulti, bambini e adolescenti – stupite da tale sfoggio di forze. Molti dicono che non è successo nulla, che le cose sono state ingigantite. Lo deciderà la giustizia sportiva.

Ma la società, attraverso l’allenatore, non sminuisce e chiede scusa. Lo fa con un post sui canali social, che pubblichiamo:

“A nome mio e del mio staff chiediamo scusa a tutti i nostri tifosi che oggi ci hanno dato spettacolo sugli spalti, in particolare vogliamo chiedere scusa ai nostri piccoli tifosi, futuro di questo club, che oggi ci hanno onorato della loro presenza in una splendido ingresso in campo. È proprio a voi che devono andare le nostre scuse affinché il nostro cattivo esempio non vi accompagni nella vostra vita da bambini e nella vostra carriera da calciatori”.

 
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