562mila euro alle strutture ATS per ridurre le liste d’attesa – .

Oltre 61 milioni di euro per ridurre le liste d’attesa e garantire oltre 7 milioni di servizi (di cui 2 milioni di prime visite) tra quelli previsti dal Piano Nazionale Gestione Liste d’Attesa (Pngla) entro dicembre 2024 e 1 milione di prestazioni in più rispetto all’anno 2023.

IL gestori pubblici dell’ATS Val Padana avranno a disposizione 189.900 euro per la diagnostica e 106.800 per le prime visite, per un totale di 296.700 euro; IL fornitori privati 79.700 euro per le prime visite; 33.600 euro per TAC e risonanze magnetiche e 149.300 per altri diagnostici, per un totale quindi di 262.600 euro.

E, ancora, la possibilità di realizzazione visite – dal prossimo 6 maggio – ed test diagnostici anche il pomeriggio (16-20) e il sabato mattina.
Sono questi i principali contenuti della delibera approvata oggi dal Consiglio regionale e presentata in conferenza stampa dal presidente e dall’assessore al Welfare, presente anche il vicepresidente di Assolombarda con delega alle Scienze della Vita, Sergio Dompè.

“La sua presenza – ha affermato il governatore – dimostra quanto sia unico il settore e come il settore pubblico e quello privato stiano lavorando attivamente e concretamente per risolvere le criticità legate alle liste d’attesa”.

La delibera prevede anche il monitoraggio rispetto delle classi di priorità indicati dalla ‘ricetta’ medica per l’erogazione della prestazione e le indicazioni sulla tempistica dei principali esami e visite.
Nell’ottica di semplificare l’accesso alle cure, il servizio di visita prescritto dallo specialista deve essere prenotato presso la stessa struttura in cui viene effettuata la visita per garantire un percorso di presa in carico del paziente.

Nel dettaglio, le strutture pubbliche dovranno svolgere 4,1 milioni di servizi, i privati ​​accreditati 3,1 milioni. Dei 7 milioni complessivi, 2,8 milioni di servizi dovranno essere garantiti nell’area ATS di Milano.

LA REGIONE STABILISCE NUMERI E TEMPI
Per aumentare il numero dei servizi, dunque, la Regione ha stanziato 61 milioni di euro. “2/3 – ha precisato l’assessore – a fornitori pubblici e 1/3 a fornitori privati. Stabiliamo inoltre, ed è la prima volta in Italia, i posti da rendere disponibili in agenda da qui alla fine dell’anno. In base alle liste di attesa, al personale e alle tempistiche che abbiamo individuato, ogni struttura dovrà svolgere un determinato numero di servizi. I compiti, quindi, vengono dati dalla Regione quantificando il numero di posti necessari”.

Da parte loro, il Le Agenzie per la Tutela della Salute (ATS) dovranno individuare servizi aggiuntivi che necessitano di miglioramenti in termini di tempi di attesa. Per garantire l’efficacia delle misure adottate, la Direzione Generale Welfare effettuerà un monitoraggio mensile con l’obiettivo di individuare tempestivamente eventuali criticità sui territori.

COME FUNZIONA IL NUOVO SISTEMA
In caso di indisponibilità del servizio entro i tempi previsti la struttura si attiva per l’individuazione altri enti (pubblici o privati ​​accreditati) del territorio; inserisce il cittadino in lista d’attesa per fissare l’appuntamento nei tempi previsti e infine presterà il servizio in qualità di libero professionista con costi a suo carico (esclusi i ticket).

In caso di rinuncia alla prima disponibilità offerta entro il termine stabilito, nel territorio di assistenza, non è possibile richiedere la prestazione freelance a carico della struttura.

Se prenoti autonomamente e volontariamente in maniera privata o freelance, non è possibile richiedere il rimborso della spesa sostenuta.

LA LEGGE NON PREVEDE IL RIMBORSO DELLE PRESTAZIONI SVOLTE IN REGIME PRIVATO
L’assessore ha voluto inoltre chiarire che la Legge (D.Lgs. n. 124 del 1998) non prevede il rimborso per un servizio svolto in forma privata. “Chi dice che in caso di mancata risposta si può rivolgersi al privato, pagare e poi farsi rimborsare – ha sottolineato – dice una cosa non vera. Qualora tale struttura, dopo aver esperito ogni tentativo di erogazione del servizio, non riuscisse a garantirlo nei tempi previsti, nel territorio dell’ATS, allora potrà farlo per solvibilità interna, vale a dire avvalendosi della propria professionalità”.

I TEMPI PER L’EROGAZIONE DI ALCUNI SERVIZI DI PREVENZIONE
La delibera prevede anche la riduzione dei tempi di consegna degli esiti dei test di screening. In particolare:

– risultato screening mammografico rilasciato 5 giorni dalla data della prestazione. I Centri di Screening dovranno comunicare ai pazienti il ​​risultato positivo entro 3 giorni e non oltre 5 giorni;

– Risultato del test di sangue occulto nelle feci, per lo screening colorettale, pubblicato nel Fascicolo Sanitario Elettronico dopo 7 giorni dalla data dell’esito. I Centri di Screening dovranno comunicare ai pazienti il ​​risultato positivo entro 3 giorni e non oltre 6 giorni.

È inoltre rivolto un invito a tutti gli aventi diritto ad effettuare lo screening mammario (donne di età compresa tra 45-74 anni), screening colorettale (di età compresa tra 50-74 anni), screening cervicale (di età compresa tra 25-29 anni e 46-64 anni). .

Inoltre, gli approfondimenti di tali prestazioni dovranno rispettare tempi definiti:

– colon e retto entro 30 giorni dal primo test di livello positivo;

– screening mammografico entro 28 giorni dal primo test positivo;

– screening cervicale entro 45 giorni dal primo test positivo.

TAZZA Attivazione in Lombardia della Coppa unica è prevista entro la fine del 2024 in 8 strutture sanitarie pubbliche e due private. «La gara è stata aggiudicata a un RTI guidato da due società – ha precisato l’assessore – e il sistema tecnologico sarà testato il 5 giugno». La Coppa unica sarà quindi attivata “in via sperimentale entro fine giugno nell’Asst Franciacorta” e, se la sperimentazione avrà esito positivo, dal 30 settembre sarà completata tutta l’area della provincia di Brescia e il 31 dicembre l’attività sarà estesa a un totale di 8 strutture sanitarie pubbliche e 2 private.

©Tutti i diritti riservati

 
For Latest Updates Follow us on Google News
 

PREV Nascono 56 nuovi “punti digitali facili”, che saranno gestiti da enti del terzo settore – .
NEXT “I Comuni siciliani oltre la crisi demografica ed economica”, il 18 maggio a San Marco d’Alunzio (ME) un convegno dell’ANCI Sicilia – BlogSicilia