Dal PNRR oltre cinque milioni di euro per i progetti dell’Azienda Ospedaliera Universitaria di Parma – .

Dal PNRR oltre cinque milioni di euro per i progetti dell’Azienda Ospedaliera Universitaria di Parma – .
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Sono sette i progetti di ricerca biomedica dell’Azienda Ospedaliera Universitaria di Parma che hanno vinto il secondo bando pubblico del Piano Nazionale Ripresa e Resilienza (PNRR), cinque dei quali vedono la Maggiore come centro di riferimento a livello nazionale. Proprio grazie ai fondi europei NextGenerationUE che vedono l’assegnazione di oltre 5 milioni di euro, i ricercatori della Maggiore potranno condurre nei prossimi mesi progetti di ricerca sanitaria nell’ottica di migliorare la qualità delle cure. La ricerca si concentrerà sulla ricerca di nuove risposte a malattie come il cancro del pancreas, il cancro del polmone, il mieloma multiplo e i tumori rari. Verrà inoltre valutato l’effetto dello stress sul sistema cardiovascolare, verranno sviluppati nuovi strumenti per prevenire le malattie polmonari croniche nei neonati e verranno sviluppate terapie innovative nella cura della leucemia in ambito pediatrico. Ai medici e agli insegnanti vincitori dei progetti di ricerca e delle équipe coinvolte ha ricevuto i ringraziamenti del direttore generale dell’Azienda Ospedaliera Universitaria di Parma e commissario straordinario dell’ASL, Massimo Fabi e il Rettore dell’Università di Parma, Paolo Martelli.

Nella categoria “Malattie croniche non trasmissibili”, il Ministero della Salute premia tre progetti dedicati alle innovazioni in campo diagnostico e terapeutico condotti da Giampaolo Niccoliricercatore dell’Unità Operativa di Cardiologia e professore di Malattie Cardiovascolari presso l’Università di Parma, Luigi Andrea Giuseppe Laghiricercatore dell’Unità Operativa di Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva e professore ordinario di Gastroenterologia presso l’Università di Parma e Marcello Tiseodirettore della Struttura Complessa di Oncologia Medica e professore di Oncologia Medica presso l’Università di Parma.

L’effetto di lo stress sul sistema cardiovascolare è il concetto del progetto che il prof. Niccoli come direttore scientifico. Si tratta di uno studio innovativo volto a misurare l’effetto dello stress sul sistema cardiovascolare, basato sull’ipotesi che i fattori ambientali possano accelerare il processo infiammatorio e di conseguenza l’aterosclerosi nelle arterie. Viene fornita al paziente una consulenza psicologica per aumentare la consapevolezza nella gestione dello stress, con benefici in termini di prevenzione delle malattie cardiovascolari. “Si apre una nuova era per la cura di queste malattie – spiega Giampaolo Niccoli – dove il medico non è più concentrato sulla singola malattia, ma sulla cura del paziente nel suo insieme, considerando l’impatto dello stress cronico quotidiano sulla salute”.

Il progetto guidato da prof. Luigi Laghiricercatore dell’Unità Operativa Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva, parte da una nuova visione nel trattamento della tumore del pancreas. Una malattia con scarsa risposta ai trattamenti farmacologici che vede i ricercatori Maggiore impegnati nello studio dei meccanismi. L’ipotesi è che la rapida diffusività si spieghi con la presenza di una frazione di cellule tumorali “mesenchimali”, cioè cellule staminali utili ad innescare processi di riparazione. Il progetto mira a misurare i marcatori di queste cellule nel sangue prima e dopo la terapia medica. “Se la nostra ipotesi di lavoro fosse supportata dai risultati, si aprirebbero scenari innovativi per la gestione non chemioterapica di questa patologia” conclude Laghi.

Il progetto condotto da prof. Marcello Tiseodirettore della Struttura Complessa di Oncologia Medica, si dedica allo studio di una nuova cura cancro del polmone a piccole cellule. Ad oggi, ai pazienti affetti da questa malattia viene somministrata una combinazione di chemioterapia e immunoterapia. L’idea di fondo è quella di identificare nuovi biomarcatori prognostici e predittivi utili a determinare una firma “multi-omica”, cioè un quadro genetico preciso, per adattare la terapia a seconda delle caratteristiche individuali del paziente. “Lo studio mira a implementare le attuali procedure diagnostiche attraverso un’ampia caratterizzazione radio-immuno-genomica – spiega Tiseo – ottenendo così una stratificazione dei pazienti più accurata e potenziali strategie di trattamento personalizzate”.

Sempre nell’ambito dei progetti “Malattie croniche non trasmissibili” con focus sui meccanismi d’azione della malattia, Sono stanziati 800mila euro per il progetto guidato dal prof. Nicola Giuliani, responsabile del Programma Dipartimentale Mieloma Multiplo e Gammapatie Monoclanali e professore di Malattie del Sangue presso l’Università di Parma. L’obiettivo principale è valutare il ruolo delle alterazioni metaboliche nella progressione dell’ mieloma multiplo. In particolare viene indagato il ruolo della glutammina, coinvolta nei processi immunitari, legati alla risposta del paziente trattato con immunoterapia. “Il progetto prevede – ribadisce il professore. Giuliani – lo studio approfondito delle molecole capaci di bloccare il metabolismo della glutammina con l’obiettivo finale di aprire la strada allo sviluppo di nuovi farmaci per ripristinare la funzionalità del sistema immunitario e la risposta all’immunoterapia nei pazienti affetti da questa patologia” .

Per la categoria “Tumori rari”, il Ministero della Salute premia la ricerca condotta dal Prof. con un milione di euro. Antonio Persepe, direttore della Struttura Complessa di Genetica Medica dell’Azienda Maggiore e docente di Genetica Medica presso l’Università di Parma. Il progetto prevede lo studio di tumori rari associati a sindromi ereditarie con l’obiettivo di sviluppare test genetici funzionali per costruire un percorso sanitario personalizzato per i pazienti affetti da tali neoplasie, avvalendosi di marcatori specifici per ciascun tumore. “La caratterizzazione dei tumori attraverso l’utilizzo della biopsia liquida – sottolinea Percesepe – sarà utile per realizzare nuovi test in grado di riconoscere le specifiche caratteristiche genetiche ed epigenetiche del sangue periferico e che potranno essere utilizzati in futuro nel follow-up personalizzato di ciascun paziente”.

Altri due progetti finanziati con fondi PNRR per circa 500mila euro vengono portati in ospedale da Serafina Perronedirettore della Struttura Complessa di Neonatologia e professore di Neonatologia e Pediatria presso l’Università di Parma e Giovanni Rottiresponsabile della struttura complessa di Ematologia e CTMO e professore ordinario di Ematologia presso l’Università di Parma, entrambi realizzati in collaborazione con l’Ospedale Bambin Gesù di Roma.

Lo studio coordinato dal Prof. Perrone mira a prevenire le malattie polmonari croniche nei neonatiidentificare un nuovo profilo di rischio per la diagnosi precoce e la sua gestione a partire dalla nascita. “Stiamo studiando un modello innovativo che ci permetterà di migliorare la qualità dell’assistenza dei neonatologi in terapia intensiva e di intervenire tempestivamente per salvaguardare la salute dei neonati, dei lattanti e delle loro famiglie” – spiega il professor Perrone. Si tratta del secondo progetto vinto dal professor Perrone nell’ambito dei progetti PNRR, il primo progetto è in corso e riguarda la salute delle ossa della mamma, del bambino e del feto.

Infine, la ricerca condotta dal prof. Roti vuole sviluppare terapie innovative in un sottogruppo di leucemie linfoblastiche acute nelle forme recidivanti refrattarie. In particolare, la squadra parmense estenderà l’utilizzo della piattaforma denominata Genomica e profilazione dei farmaci che permette lo studio approfondito delle cellule del sangue midollare periferico. “Si tratta di una metodologia innovativa, già utilizzata negli adulti, che permetterà di individuare nuove terapie personalizzate anche nei bambini affetti da questa patologia”.

Tag: PNRR milioni euro progetti Università Ospedale Parma

 
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