Galleria aperta rappresenta un esperimento stimato e prezioso ad Arezzo, nato e sostenuto finanziariamente da associazioni e soggetti privati che hanno concretizzato la volontà di aprire alla cittadinanza la Galleria Comunale d’Arte Moderna e Contemporanea di Arezzo, coinvolgendo visitatori, appassionati d’arte in vario modo, scuole e associazioni culturali del territorio. A cura di Alessandro Sarteanesi e Marco Pierini, Galleria aperta è organizzata da Le Nuove Stanze, con il sostegno economico di Magonza, e ha ricevuto il patrocinio del Ministero dei Beni Culturali data la sua portata innovativa nel panorama culturale italiano.
Il progetto, co-organizzato dalla Fondazione Guido d’Arezzo che ha il merito di aver saputo riconoscere la qualità dell’intera iniziativa, prevede due mostre di caratura internazionale e dalla genesi originale – Sergio Lombardo. Una differenza programmatica E Giovanni Frangi. Le mille vite di Showboat – e cinque mostre di giovani artisti emergenti (Christian Cerrini, Luca Baldassari, Ivano Troisi, Bernardo Tirabosco, Enrico “Drigo” Salvi), con un calendario ricco di eventi, laboratori, aperture serali, giornate di studio, laboratori e visite didattiche, che proseguirà fino al 2 giugno 2024.
Sergio Lombardo. L’artista-scienziato nei luoghi di Piero della Francesca
Già dal titolo, Una differenza programmaticala mostra di Sergio Lombardoal primo piano della Galleria Comunale d’Arte Moderna e Contemporanea di Arezzo, accanto alla Cappella Bacci di Piero della Francesca (pittore e matematico), trasporta il visitatore attraverso un viaggio di esperienze dissimili che toccano tutti i decenni di attività dell’artista, in una retrospettiva che lascia emergere una costante della sua opera artistica d’avanguardia, rintracciabile nell’Eventismo, teoria estetica totale che considera l’opera uno stimolo a produrre il maggior numero di interpretazioni possibili.
A cura di Simone Zacchiniesperto conoscitore dell’opera dell’artista, del quale ha seguito anche numerose altre mostre e monografie, e da Moira Chiavarini, presidente dell’associazione culturale Le Nuove Stanze, la retrospettiva di Sergio Lombardo riunisce la grande serie realizzata dagli anni Sessanta a oggi (con la presentazione di opere inedite) con la figura di Lombardo come teorico e scienziato. Come ricorda Zacchini, «Per la sua complessità, l’opera di Lombardo è stata spesso poco compresa… Uno degli elementi fondamentali per riportarla al riconoscimento che merita è proprio quello di approfondire il ricchissimo bagaglio teorico da cui trae le sue basi» . La ricerca estetica dell’artista evidenzia così la sua portata anche nei campi della scienza, della psicologia sperimentale e della matematica.
Il percorso espositivo si sviluppa attorno a tre libri curati da Simone Zacchini e pubblicati da Mainz: il primo volume della collezione di Scritti dell’artista (2023), con testi dal 1963 al 1999, Trapuntatura (2019) e Facce (2023).
Dai Monocromial Gesti tipiciaglio Politici coloratiDai Super quadrati a opere che implicano un’interazione fisica e una scelta estetica attiva da parte dell’osservatore (cfr Specchio tachistoscopico con stimolazione al sogno restaurata per l’occasione), fino ai più grandi esempi di Pittura stocastica degli anni Ottanta e Novanta e le ultime sperimentazioni con la serie di Facce stocasticheLombardo – che fin dagli anni ’80 iniziò a sperimentare la creazione di forme prive di significato attraverso calcoli algoritmici – ricorda come la grande e attuale sfida lanciata dall’utilizzo dell’Intelligenza Artificiale non sia poi così nuova e che debba sempre coniugarsi con la creatività umana, l’apertura mentale e uno sguardo ai grandi maestri, nella configurazione di una nuova, possibile estetica.
Giovanni Frangi. Del Vasari e Bartolomeo della Gatta
Saliamo al secondo piano della Galleria Comunale d’Arte Moderna e Contemporanea di Arezzo per la mostra personale di Giovanni Frangia cura di Giovanni Agostiche racconta incisioni – dove compaiono pesci e acque marine – e oli su tela con gabbiani e cigni in movimento, memori degli scritti di Corrado Lorenz. E ancora un’altra nuova e luminosa opera su carta lucida con boschi e civette nascoste, che è un paesaggio ispirato alle rupi del Casentino e al famoso dipinto di Bartolomeo della Gatta conservato nella Pinacoteca di Castiglion Fiorentino.
L’artista non si sottrae alla sperimentazione di nuovi linguaggi, come è evidente nell’installazione con pallet, numerosi schermi e sculture in gommapiuma che costituisce anche, attraverso la proiezione di immagini sapientemente disallineate, una riflessione aggiornata sul lavoro di Giorgio Vasaridi cui la città celebra quest’anno il 450° anniversario della sua morte.
Mostra di Giovanni FrangiLe mille vite di Showboat (che ebbe una prima, diversa composizione a Milano al Castello Sforzesco), dialoga anche con quella di Sergio Lombardo attraverso un balcone aperto sul Super quadrati e a Pittura stocastica dell’artista romano. In questo spazio, sospeso e intermedio, Frangi presenta un’installazione luminosa e intima, che ricorda il cinema, che gioca con le ombre dei visitatori e i ricordi dell’artista.
La mostra prosegue negli spazi di Magonza (in via Mazzini 12, Arezzo), dove due nuove opere grafiche sono accostate alle matrici del torchio d’arte Albicocco di Udine, realizzate con la raffinata tecnica del carborundum.
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