Sanità al collasso, ambulatorio otorinolaringoiatrico ridotto a ambulatorio diurno con un solo medico di guardia – .

Nel tritacarne sono già finite unità operative vitali della città, come Malattie infettive e Neurologia. Altri, come l’Utin, sembrano esistere solo su base organica mentre la Chirurgia continua a pagare l’assenza dei medici bloccando le operazioni (si effettuano solo le emergenze). Solo due medici e un’infermiera ricoprono le fila del reparto di otorinolaringoiatria. In verità, i cinque medici originari poi declassati a quattro (3 + 1 direttore sanitario) in organico sono solo un miraggio. Il reparto non può garantire i ricoveri e, nonostante i quattro posti letto assegnati, i pazienti continuano ad essere protagonisti involontari di trasferimenti al reparto di otorinolaringoiatria dell’ospedale “Sant’Elia” di Caltanissetta diretto dal direttore Paolo Manzella, quest’ultimo costretto a colmare l’atavica mancanza del primario nell’unità operativa semplice omonima della struttura ospedaliera di via Palazzi. Un carico di lavoro che costringe l’unico specialista otorinolaringoiatra disponibile, in forza alla “Vittorio Emanuele”, quasi a “sfidare” quanto contemplato dal contratto collettivo nazionale di lavoro. Così, mentre un medico operante nel capoluogo nisseno sarebbe stato denunciato dai familiari di un paziente per non avergli garantito la reperibilità notturna, in città si cerca di salvare il salvabile evitando di allungare l’elenco dei reparti a essere abolito. Resta la consapevolezza che i due medici e l’unico infermiere non sono in grado di soddisfare i ricoveri, l’attività nei fine settimana e dopo le 14. La nuova direzione dell’ospedale, guidata da Alfonso Cirrone Cipolla, è chiamata a dare risposte concrete sulla scia di quanto avviato in tema di accoglienza e decoro degli ambienti sanitari.