Panatta e Vergassola parlano di ipocondria, tutto Sanremo 2025 con i diretti interessati – .

Tante storie e inchieste, riflessioni e controversie. Anche nell’episodio di Ieneandato in onda Martedì 23 aprile su Italia1 e condotto da Veronica Gentili e Max Angioni, il pubblico ha potuto seguire inchieste e approfondimenti molto interessanti, intervallati anche da spezzoni di comicità graffiante e monologhi degli ospiti in studio. Vediamo le cose migliori e più discutibili con i top e i flop della puntata.

Le Iene, puntata di martedì 23 aprile: le Cime

“Penso che morirò due o tre volte al giorno”, dice Adriano Panatta“Se mi viene mal di testa penso che ho un ictus”, Dario Vergassola dice che “La mano inizia a formicolare, inizi a sudare, scateni il terrore, il panico, ma quando ce l’hai, ce l’hai”. Ci sono due degli intervistati in quello interessante Rapporto sull’ipocondria, una forma di ansia che scatena il panico in chi ne soffre ma che ha ricadute significative anche sul servizio sanitario nazionale, con le persone che ricorrono costantemente ai medici o al pronto soccorso. Un disturbo che può condizionare molto la vita, ad esempio la Vergassola racconta che quando viaggia pensa a dove sono gli ospedali più vicini. Enrico Bertolino, anche lui ipocondriaco, racconta che il suo medico gli consiglia di non cercare su internet perché i professionisti sono inondati di persone terrorizzate che si sono convinte di avere chissà quali malattie gravi. E aggiunge: “La farmacia per me è come il bar”.

Superiore al monologo di Riccardo Milanidedicato alle piccole scuole di montagna e agli insegnanti coraggiosi che lottano per non perdere qualcosa di importante per la comunità, anche attraverso l’integrazione dei nuovi paesani, insomma, il regista ripropone il tema al centro del suo film Un Mondo a Parte, dando un nuovo inizio spunto di riflessione sul futuro dei piccoli centri, delle piccole comunità che possono ritrovare una speranza di futuro grazie all’integrazione.

Servizio divertente Stefano Corti E Luca Vantini si sono presi cura di totò Sanremo 2025 definita nel rapporto “una polpetta avvelenata”, visto che, dopo i numeri bulgari Amedeo, sarà un’impresa complicata o almeno ripetere un simile successo. I due inviati de Le Iene sono andati ad ascoltare alcuni dei nomi che circolano con insistenza in questi giorni Stefano De Martino dice che non lo farebbe, che vedrebbe meglio “un senatore”, anche perché Sanremo è, secondo lui, “un’arma a doppio taglio” e poi aggiunge “Sono in lista d’attesa, ma il l’attesa è lunga”, Paolo Bonolis assicura: “Quest’anno no”, Carlo Conti dice “non me l’hanno chiesto o forse sì, non te lo dirò mai. Poi parliamo sempre al maschile ma ci sono tante donne bravissime, c’è Mara, c’è Milly, c’è Maria, magari lo faccio io e lei chissà…”e anche Alessandro Cattelan lui si difende: “Non ne so niente, ma le cose le sai in anticipo, se ti chiamano fammi sapere”. Certo i numeri degli ultimi cinque anni fanno paura, e tutti gli intervistati ci assicurano che non li vedremo all’Ariston il prossimo febbraio. Così, le Iene si presentano con un contratto in cui è previsto che se uno di loro fa Sanremo dovrà sottoporsi alla macchina della verità Le Iene alla fine del Festival.

Servizio terribile ma molto ben fatto e interessante Spillatura, il reato di drogare qualcuno a sua insaputa, solitamente donne ma anche ragazzi. Succede nelle discoteche, e il fine ultimo è abusare della vittima che può essere drogata aggiungendo sostanze, generalmente sedative, alla bevanda, oppure attraverso la sigaretta elettronica o, anche, nella confusione delle discoteche, tramite iniezione. Questo rischio che si sta diffondendo ha provocato una vera e propria rivolta e un boicottaggio dei locali notturni da parte delle donne in Inghilterra quando è uscito il video di Milly, una giovane vittima di spiking in un letto d’ospedale terribilmente segnata da quell’abuso. Il problema è che le vittime, una volta guarite, non ricordano più nulla, si rendono conto di aver subito abusi, ma non riescono a concentrarsi sui dettagli. Si svegliano da un blackout che dura diverse ore e ritrovano addosso i segni della violenza, capita più spesso alle donne, ma il rapporto raccoglie anche la testimonianza di un ragazzo violentato in questo modo.

Flop

Diamo il flop sul tema del servizio firmata da Stefano Corti e Ricky Messa che approfondiscono l’orrore di chirurgia estetica estrema, con interviste a tre donne che hanno deformato il proprio corpo, spendendo centinaia di migliaia di euro per diventare irriconoscibili e tuttavia non essere felici: l’influencer svedese Natasha Crown, Paris Herms la Barbie di Berlino e Barbara Carità. Una di loro dice di aver iniziato a causa del bullismo subito a scuola, un’altra “per noia”, Barbara Carità, body builder italiana, mostra le foto di una bellissima ragazza: lei, prima della trasformazione, ma le commenta dicendo che lei ti piace di più adesso e devi piacere a te stesso prima degli altri. Adesso ha un seno che pesa 4 kg e non riesce più a dormire a pancia in giù. “Tutte le operazioni sono sotto la mia responsabilità, mi fanno firmare un contratto per sollevare i medici dalle responsabilità”. Un altro era a rischio infezione eppure continuano ad andare avanti. E questa è la parte terrificante, il fatto di mettere a rischio la propria salute per un ideale estetico.

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