Pnrr, ok con la fiducia al Senato. Per il ministro Fitto “è un successo” – .

Pnrr, ok con la fiducia al Senato. Per il ministro Fitto “è un successo” – .
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Ok definitivo, con l’approvazione del Senato, alla conversione del quarto decreto legato al Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR). Dopo il primo giro della Camera, molto contestato soprattutto per l’emendamento di Fratelli d’Italia che apriva alle cliniche le associazioni pro-vita, il governo ha posto la questione di fiducia al Senato, blindando il testo finale. Un testo che, come ha spiegato il ministro per gli Affari europei e l’attuazione del Pnrr, Raffaele Fitto, «interviene sulle possibilità di accelerazione e semplificazione, e sull’articolo 2 che impone la responsabilità degli organi attuatori di restare fedeli ai tempi previste nelle previsioni degli obiettivi”. Fitto, intervenendo alle critiche dell’opposizione, ha ricordato che «la revisione del Pnrr è stata attuata dopo un lungo confronto con la Commissione europea, non abbiamo fatto una scelta autonoma ma sulla base di un lavoro serio. Non è possibile affrontare il tema del Pnrr con un elenco di inesattezze: dal successo o meno del Pnrr dipende l’immagine del Paese”, e che “il pagamento della quinta rata rappresenterebbe un grande successo, siamo lavorando sugli obiettivi per il sesto che dovrebbero essere completati entro giugno”.

La critica più efficace, nella dichiarazione di voto, è venuta da Matteo Renzi, che ha parlato di “fabbrica di marchi”, citando i fondi per il CNEL di Renato Brunetta e le “assunzioni continuative” al Ministero della Sovranità alimentare: “E basta con la retorica dei soldi, è normale che le rate del Pnrr arrivino in un accordo, e non sono 200 miliardi ottenuti dall’Europa: sono soldi presi in prestito dai nostri figli”. Il decreto, sulla carta, mira ad attuare ulteriori misure per stimolare la crescita economica e facilitare la transizione verso un’economia più sostenibile e digitale, mirando a diversi settori chiave. Uno degli obiettivi principali del decreto è la digitalizzazione dell’economia e della pubblica amministrazione. Ciò comporta un investimento significativo nella modernizzazione dei servizi digitali pubblici, con l’obiettivo di semplificare le procedure burocratiche e migliorare l’efficienza dei servizi offerti a cittadini e imprese. Questa spinta verso la digitalizzazione dovrebbe anche incentivare l’adozione di tecnologie innovative da parte delle imprese italiane, aumentando la competitività del Paese a livello globale. La transizione verde rappresenta un altro pilastro fondamentale del PNRR. Si prevedono grandi investimenti in progetti di efficienza energetica negli edifici pubblici e privati, nello sviluppo delle energie rinnovabili e nella promozione della mobilità sostenibile. Queste misure non solo contribuiranno a ridurre le emissioni di gas serra e a migliorare la qualità dell’aria, ma creeranno anche nuove opportunità economiche nel campo dell’energia pulita e dell’innovazione ambientale.

L’istruzione e la formazione professionale sono considerate elementi chiave per garantire una crescita economica inclusiva e sostenibile. Il decreto prevede quindi investimenti per rafforzare il sistema educativo italiano, promuovere la formazione professionale nei settori ad alta tecnologia e sostenere la ricerca scientifica e l’innovazione. Queste iniziative mirano a preparare la forza lavoro italiana alle sfide e alle opportunità del futuro, incoraggiando al contempo la creazione di nuovi posti di lavoro qualificati. Nel corso della prima lettura della Camera, il decreto ha subito diverse modifiche, tra cui 9 emendamenti presentati dal governo. Tali modifiche riguardano diversi ambiti, dalla semplificazione delle procedure per diventare guide turistiche alla digitalizzazione dei servizi pubblici e alla riduzione del digital divide, senza generare nuovi costi per lo Stato. Questi interventi mirati evidenziano l’impegno del governo nell’attuazione efficace del PNRR, affrontando le sfide attuali e puntando alla crescita economica e alla sostenibilità.

Tag: Pnrr fiducia Senato Ministro Fitto successo

 
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