Filiera corta e mercati contadini in Lombardia – .

Filiera corta e mercati contadini in Lombardia – .
Descriptive text here

I prodotti alimentari esteri arrivano sulle nostre tavole e i prodotti italiani arrivano sulle tavole di tutto il mondo, ma nei paesi industrializzati, data la maggiore disponibilità di cibo (sicurezza alimentare) e la standardizzazione dei prodotti, è aumentata la sensibilità verso l’origine dei prodotti. Una parte di consumatori è sempre più attenta all’origine del prodotto ed è per questo che, accanto a prodotti provenienti da “filiera lunga”, vengono offerti prodotti a “filiera corta” a cui vengono associati una serie di aggettivi che fanno riferimento a requisiti come stagionalità, freschezza, genuinità, oltre a concetti più o meno complessi come territorialità, biodiversità, impatto ambientale e “km zero”.

Filiera corta e mercati contadini in Lombardia

Legge n. 61 del 2022 stabilisce che possono essere considerati a “km zero” gli alimenti prodotti entro un raggio massimo di 70 chilometri dal luogo di vendita o di consumo, o provenienti dalla stessa provincia, e i prodotti la cui filiera produttiva è caratterizzata dall’assenza di vincoli commerciali. intermediari, o eventualmente composto da un unico intermediario tra il produttore, singolo o associato in varie forme di aggregazione, e il consumatore finale.
I prodotti acquistati direttamente dal produttore raggiungono il consumatore con un plus di informazioni sull’origine e sui metodi di produzione, grazie all’instaurazione di un rapporto di fiducia con il produttore che, dialogando e comunicando, anche attraverso il web, può comprendere meglio i consumatori e le loro esigenze e migliorare il servizio.

La filiera corta in Lombardia

Nei sistemi di filiera corta, quindi, il produttore può orientare e fidelizzare il cliente oltre ad avere il vantaggio di recuperare a monte della filiera un proprio margine di reddito, altrimenti rosicchiato dal modello di marketing dominante nel settore agroalimentare, caratterizzato dalla presenza di intermediari. e la prevalenza della grande distribuzione organizzata (grande distribuzione organizzata); chi compra, invece, riscopre il legame tra i prodotti e il territorio e recupera quel rapporto di fiducia con chi vende.
Allo stesso tempo, acquistando prodotti di filiera corta, agricoltori e consumatori contribuiscono a mitigare l’impatto sull’ambiente riducendo il consumo di energia, di CO2 e in generale l’inquinamento legato ai trasporti e alla conservazione frigorifera, all’assenza o al ridotto utilizzo di imballaggi, oltre a contribuire all’economia locale e alla valorizzazione del territorio.

Le forme più classiche di filiera corta in agricoltura sono: vendita diretta in azienda; i punti organizzati (fiere, sagre e mercati rionali); negozi vetrina promossi da cooperative e consorzi; mercati contadini istituiti e/o autorizzati dai Comuni, ai quali partecipano i produttori locali; distributori automatici installati in aziende agricole o in aree residenziali; la costituzione dei Gas – Gruppi d’Acquisto Solidali – ovvero gruppi di consumatori che si organizzano per acquistare direttamente dai produttori.
Il recente programma di sviluppo rurale della Regione Lombardia che impegna fondi europei, statali e regionali destinati al settore agricolo, nel periodo 2014-2022 ha previsto contributi a progetti di filiera corta, che ha così recuperato e promosso spazi destinati alla vendita diretta , sia fisici che digitali, con un notevole incremento dei progetti presentati negli anni, dovuto anche all’aumento delle consegne a domicilio previste nel settore commerciale.

Mercati degli agricoltori

In Regione Lombardia sono censiti circa 160 mercati contadini. La frequenza del mercato è prevalentemente settimanale, molti mercati si tengono nei capoluoghi di provincia, ma sono attivi anche nei piccoli centri delle zone vocate all’agricoltura, grazie alla presenza di piccole aziende agricole attive nella vendita diretta.

I mercati contadini rappresentano un’esperienza di vendita e acquisto diretta, con un ruolo attivo del produttore agricolo nel rapporto con i consumatori, un rapporto basato anche sulla fiducia, sul confronto e sullo scambio di informazioni. Sono regolamentati dal decreto legislativo 228/2001 e dal decreto ministeriale del 20 novembre 2007. La Regione Lombardia detiene l’elenco dei mercati autorizzati, aggiornato sulla base delle comunicazioni inviate dai Comuni che li autorizzano.

Per scoprire l’elenco dei mercati attivi nel territorio regionale consultare il sito www.buonalombardia.it.

 
For Latest Updates Follow us on Google News
 

PREV oggi pioggia, sabato 4 poco nuvoloso, domenica 5 pioggia e schiarite – .
NEXT Ciclo di incontri per la sostenibilità dell’allevamento zootecnico in Basilicata – .