Agrivoltaico? Sì, se innovativi e sostenibili. Dal piccolo Molise il progetto pilota che unisce produzione energetica e rigenerazione del territorio – .

Nel cuore del basso Molise, regione dalla secolare vocazione agricola, sta prendendo forma un progetto destinato a segnare una svolta verso la sostenibilità ambientale e l’innovazione agricola. Si tratta di Parco Agrivoltaico “GUGLIONESI”.

Il percorso verso la sostenibilità ambientale e agricola si realizza con a progetto innovativo che unisce sostenibilità e produzione di energia solare. E che lo vedrà coinvolto, nel ruolo di lavoratori, persone svantaggiateche potrà vedere concretizzarsi una preziosa opportunità lavorativa.

Da un lato, quindi, il recupero dei terreni abbandonati o in via di abbandono, dall’altro la produzione di energia e infine il lavoro. E non si tratta di fantascienza, ma di un progetto il cui iter autorizzativo presso il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE) è ben avviato.

Con una potenza nominale di 190,08 MWp, il parco coprirà una superficie di circa 347 ettari principalmente nel comune di Guglionesi e in piccola parte a Montenero di Bisaccia, mentre la stazione elettrica sarà ubicata a Montecilfone.

L’area di progetto si estende su 14 diverse aree, di dimensioni variabili dai 15 ai 30 ettari ciascuna, localizzate principalmente nel territorio di Guglionesi, con una piccola parte in quello di Montenero di Bisaccia. Queste aree sono caratterizzate da un’agricoltura residua e da processi di abbandono in atto, che hanno portato a degrado delle risorse agricole e perdita di identità territoriale e sociale.

Una delle peculiarità del progetto è la destinazione di gran parte della superficie (circa l’80%) a pratiche agricole sostenibili e rigenerative, lasciando solo il restante 20% coperto da pannelli fotovoltaici. Un approccio che ribalta il paradigma tradizionale degli impianti fotovoltaici, che solitamente comportano la conversione di terreni agricoli in aree destinate alla produzione di energia.

In questo contesto, il Progetto pilota Molise mira a favorire il recupero e la rigenerazione del suolo e delle produzioni agricole, nonché la rinascita di nuovi tessuti sociali comunitari in aree colpite da degrado e abbandono. Un’iniziativa che punta non solo alla produzione di energia pulita, ma anche alla rigenerazione e valorizzazione del territorio, preservando le tradizioni agricole e culturali locali.

connessione alla Rete Elettrica Nazionale avrà luogo nella stazione Terna in costruzione a Montecilfone, garantendo un’efficiente distribuzione dell’energia prodotta. “La produzione di energia rinnovabile può integrarsi armonicamente con l’attività agricola e la tutela dell’ambiente, promuovendo uno sviluppo sostenibile che rispetti le risorse naturali e culturali del territorio” spiegano i promotori, che inseriscono il dibattito all’interno di quanto sta accadendo in Molise anche dopo la legge regionale proposta di regolamentazione dei terreni destinati alla produzione di energia presentata dal Partito Democratico in Consiglio.

Gli obiettivi sono molteplici, che partono dalla sfida di affrontare il degrado ambientale, produttivo e socio-culturale dell’agricoltura della regione, attraverso la rigenerazione del suolo e la promozione di pratiche agricole sostenibili. La progettazione del parco prevede la realizzazione di moduli fotovoltaici posti ad un’altezza minima per consentire il passaggio degli animali da allevamento, consentendo così lo svolgimento delle attività agricole sia sotto che attorno ai pannelli solari.

Trasformare terreni incolti e abbandonati in infrastrutture all’avanguardia, finalizzate a produzione di elettricità solare e attività agricola contemporanea: questo l’obiettivo finale del Parco Agrivoltaico che “rappresenta una vera rivoluzione nel settore dell’agricoltura e delle energie rinnovabili in Molise. Non si tratta solo di una fonte di energia pulita, ma di un’opportunità concreta per rigenerare il suolo e promuovere un’agricoltura sostenibile e redditizia”, spiega Giuseppe Giulianotitolare della società di consulenza e servizi multidisciplinari per imprese, università e centri di ricerca con sede a Termoli.

Una delle peculiarità è la conformità alle linee guida per gli Impianti Agrivoltaici, elaborate da un gruppo di lavoro formato da enti come CREA, GSE, ENEA e RSE. Questo modello si differenzia dai tradizionali sistemi fotovoltaici, in quanto integra la produzione di energia solare con attività agricole compatibili e si concentra su un’area caratterizzata da scarso interesse agricolo produttivo, come indicato da uno studio appositamente condotto dai professori Colombo e Avino del Dipartimento di Agricoltura di dell’Università degli Studi del Molise. Lo studio evidenzia il degrado delle risorse agricole in quest’area, un tempo considerata zona pregiata per la produzione cerealicola e zootecnica, ma che oggi si è trasformata in un’area caratterizzata da progressivo dissesto idrogeologico, inquinamento del suolo e delle risorse idriche, nonché abbandono delle colture agricole e incuria generale. Attraverso il campionamento del terreno è emerso che il terreno rientra nella Classe IV di Capacità d’Uso, confermando la necessità di interventi mirati per il suo recupero e valorizzazione.

Il modello diagriparco, il cui processo è in corso e che presto diventerà realtà – si differenzia dai tradizionali sistemi fotovoltaici, in quanto integra la produzione di energia solare con attività agricole compatibili e, in questo caso, foraggi, legumi, piante aromatiche, animali da cortile. Il Parco è suddiviso in 14 siti con dimensioni e caratteristiche agronomiche variabili, una diversità che consente la conduzione di attività agricole diverse da parte di soggetti con profili e competenze diverse.

Ma quali saranno gli impatti concreti di questo progetto? Oltre alla produzione di energia pulita, il Parco Agrivoltaico punta a creare nuove opportunità di lavoro, rilanciare l’economia locale e ripristinare la fertilità del suolo. Attraverso un’accurata selezione degli operatori agricoli, tra cui giovani tecnici agricoli, agricoltori locali e soggetti svantaggiati, il progetto mira a coinvolgere attivamente la comunità locale e promuovere la dignità delle persone e l’identità dei territori.

La gestione e la gestione della componente produttiva agricola del parco sarà affidata allo SPIN-OFF di Università degli Studi del Molise AGRI-REGENERATIVE Società Benefit srl. È uno spin-off formato da professionisti con esperienza nel campo dell’agricoltura rigenerativa, che mira a promuovere e supportare la transizione verso pratiche agricole sostenibili e rigenerative.

L’obiettivo primario di AGRIRIGENERATIVO è quello di sviluppare un piano pluriennale per l’utilizzo del territorio del parco secondo i principi dell’agricoltura rigenerativa. Questo piano mira a valorizzare il potenziale agricolo dell’area, rafforzando l’identità e i legami sociali e culturali della comunità locale. L’azienda seleziona e stipula convenzioni con soggetti che operano direttamente nell’attività agricola, promuovendo la collaborazione e la sinergia con organizzazioni no-profit e altri enti del Terzo Settore il cui scopo sia allineato a quello dell’azienda. Questo approccio mira a massimizzare l’impatto positivo sul territorio e sull’ambiente, coinvolgendo attivamente la comunità locale e gli altri stakeholder. AGRI-REGENERATIVE monitora costantemente le attività agricole attraverso analisi ambientali e socio-economiche, utilizzando tecnologie avanzate per ottimizzare l’interazione con l’ambiente. Inoltre, gestisce un portale online per rendere pubblici i risultati del monitoraggio e promuovere la trasparenza e la condivisione delle informazioni. Per finanziare le proprie attività, lo spin-off riceve una commissione di servizio basata sui ricavi generati dall’attività agricola nel Parco Agrivoltaico. Questo modello economico incentiva l’azienda a massimizzare l’efficienza e l’efficacia delle proprie operazioni, garantendo al tempo stesso benefici economici e sociali per la comunità locale e l’ambiente circostante.

agrivoltaico

Oltre a rappresentare una svolta significativa per il Molise, si configura anche come un modello replicabile per altre regioni con problemi simili, offrire una soluzione innovativa e sostenibile per la rigenerazione su scala più ampia dei terreni agricoli in declino. Con una gestione e una gestione incentrate sulla sostenibilità e sulla trasparenza, questo progetto mira a cambiare il volto dell’agricoltura e dell’energia nella regione, offrendo speranza per un futuro migliore e più sostenibile.

 
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