“Elogio della camorra? Lo escludo” – .

“Dobbiamo capire perché i ragazzi hanno applaudito. Secondo me la questione merita di essere approfondita”. Lo ha dichiarato lei Don Maurizio Patricielloa margine dell’incontro sulla legalità che si è svolto questa mattina presso la Convitto Nazionale di Avellino “P.Colletta”commentando il triste episodio accaduto a Napoli dove alcuni studenti dell’Istituto Comprensivo Statale Amedeo Maiuri del Vomero hanno applaudito sul luogo dell’omicidio del Giancarlo Sianiil giornalista napoletano ucciso dalla camorra nel 1985, durante la proiezione del film “Fortapàsc” che racconta le drammatiche circostanze che portarono alla morte del giovane reporter.

Il sacerdote anti-camorra, noto per il suo costante e fruttuoso impegno nella lotta per la tutela del territorio inquinato dalle discariche industriali inquinanti e radioattive (la cosiddetta Terra dei Fuochi) e nella battaglia contro i clan, ritiene che Gli applausi dei clan degli studenti napoletani non vanno interpretati come una dimostrazione di ammirazione verso la criminalità organizzata ed hanno espresso la necessità di fare piena luce su quanto accaduto attraverso un’attenta discussione con gli autori del gesto, prima di arrivare a conclusioni allarmanti e probabilmente errate.

«Oggi c’è una forte ricerca di protagonismo e voglia di emergere da parte dei giovani. Lo vediamo in tutti i campi, penso ad esempio a OnlyFans dove i giovani, pur di guadagnare soldi, sono disposti a mettere in mostra il proprio corpo. Forse questo gruppo di studenti voleva attirare l’attenzione su di sé? Possiamo collegare questo comportamento alla camorra? Credo che l’accaduto sia stato amplificato – ha dichiarato – Vorrei andare a parlare direttamente con loro per chiarire quali fossero le loro intenzioni. Per mesi ho avuto la possibilità di andare in decine di scuole dove ho parlato con centinaia di ragazzi e nessuno mai elogiava la camorra”.

Il parroco, insignito pochi giorni fa del premio giornalistico dedicato alla memoria del prof. Geppino Tangredi, si è soffermato anche sul ruolo fondamentale degli adulti nell’educazione dei giovani e su quanto i comportamenti dei più anziani in positivo o in negativo influenza la crescita dei più piccoli dal punto di vista morale: «Il problema è che tutto ciò che interessa ai bambini e ai ragazzi coinvolge sempre adulti che non fanno il loro dovere. Dobbiamo fermarci e chiederci se siamo davvero dei buoni modelli per i più giovani. Girando per le scuole della penisola, mi sono accorto che se si continua a parlare di grandi eroi i bambini penseranno sempre che se finiscono ammazzate persone oneste come Falcone e Borsellino, allora in Italia non vale la pena offrire come esempio la gente comune della legalità come il padre, la madre, il preside, il parroco. Siamo noi adulti capaci di essere un modello ogni giorno? Se non lo siamo, dobbiamo muoverci per fare qualcosa di concreto per il mondo dei giovani”.

Don Maurizio Patriciello è tornato nel capoluogo irpino per discutere di legalità e cittadinanza attiva con gli studenti dell’Ateneo Convitto Nazionale “P. Colletta”. “Tra terra e cielo: tutti i colori della vita”, questo il titolo dato al confronto tra il parroco di Caivano e i ragazzi dell’istituto Avellino, che ha visto le classi del Liceo Classico e del Liceo Europeo come protagonisti, con una rappresentanza della scuola primaria e della scuola secondaria.

La visita del sacerdote anti-camorra, promossa dalla professoressa Cinzia Favorito, e dal Rettore-Preside, Attilio Lieto, ha rappresentato un momento di forte riflessione sui temi della verità, giustizia e legalità a cui gli studenti si sono preparati attingendo informazioni su Don Patriciello e la sua battaglia contro le organizzazioni criminali e partecipando a laboratori in aula durante i quali hanno colorato magliette bianche disegnando parole chiave che esprimevano la loro personale idea di legalità. Inoltre, coadiuvati dalla professoressa Antonella Ieppariello, gli studenti hanno realizzato una vera e propria installazione, esposta durante l’evento di questa mattina, e un video dal titolo “Aspettando Don Patriciello”.

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