La Roma scenderà in campo per sette partite, una più difficile dell’altra
La salita è appena iniziata, ma non è finitascrive Piero Torri su La Repubblica. È il concetto che la Roma deve avere ben chiaro in testa dopo i tre schiaffi presi da un Bologna che all’Olimpico ha ribadito di essere la migliore squadra di questo campionato, ancor più dell’Inter che si è appena assicurata la seconda stella sulla maglia. . I numeri dicono che la rincorsa alla qualificazione alla Champions deve ripartire, tutto più tardi due delle otto fasi di un ciclo terribile che in ventiquattro giorni ha visto e vedrà scendere in campo la Roma sette sfide, una più difficile dell’altra (dopo Milan e Bologna, la doppia sfida europea con Bayer Leverkusen, Napoli e Atalanta in trasferta, Juventus all’Olimpico), più i venti minuti di recupero a Udine che la Lega dei Casinò, spiace Casini, ha pensato bene di imporre giovedì prossimo.
Il brusco risveglio contro il Bologna in questo senso può dare la scossa, anzi deve darla. È stata la prima vera sconfitta della dirigenza De Rossi. Le due partite precedenti, la prima contro l’Inter con tanti rimpianti, la seconda ininfluente a Brighton, avevano portato più certezze che delusioni. Questo rischia di lasciare il segno. La Roma deve essere brava a non permetterlo, deve ripartire dalle certezze acquisite in questi ultimi tre mesi, nella consapevolezza di poter giocarsela contro chiunque.
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24 aprile – 08:34
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