La stazione 118 di Agnone sarà nuovamente medicalizzata nelle ore notturne, dalle 20 alle 8, mentre quella di Venafro sarà senza medico a partire dal primo maggio, mantenendo gli stessi orari. Questa alternanza è stata decisa dall’Azienda sanitaria regionale del Molise per rispondere ai bisogni della popolazione, considerate anche le caratteristiche orografiche del territorio e, soprattutto, la grave carenza di medici d’urgenza che affligge l’intero Paese.
“Gli sforzi che stiamo facendo per reperire professionisti non bastano – ha ribadito il direttore generale dell’ASReM, Giovanni Di Santo – Procediamo quindi con una programmazione quanto più rispondente possibile all’esigenza di garantire certezza delle cure e dell’assistenza ai popolo molisano. Recentemente – ha aggiunto Di Santo – abbiamo incontrato la comunità di Agnone, spiegando quali sono state le nostre difficoltà nel reclutare medici, nonostante i continui bandi e concorsi a data aperta indetti dall’Azienda, tenendo conto anche dei dettami normativi che spingono alla prossimità innovativa e tecnologica. assistenza sanitaria. Non sono mancati i confronti anche con il sindaco di Agnone, Daniele Saia, con il quale sono state condivise le criticità del sistema e con il quale si è deciso di seguire percorsi comuni in piena sinergia. Una rotazione, quindi, nella medicalizzazione della stazione 118, tra Venafro e Agnone. Questo considerando che, a fronte della demedicalizzazione, Venafro può contare sulla vicinanza dell’ospedale di Isernia, mentre Agnone sulla presenza della guardia medica. Tutte azioni che si inseriscono in una più ampia riorganizzazione del servizio portata avanti in sintonia con la Struttura Commissariale e la Direzione Generale della Sanità della Regione Molise”.
Le dichiarazioni del sindaco di Agnone, Daniele Saia: “Dal 1° maggio il 118 di Agnone tornerà ad essere medicalizzato nelle ore notturne, mentre quello di Venafro sarà contestualmente demedicalizzato in un’ottica di rotazione. Questa la decisione presa da Asrem per rispondere alle esigenze dei cittadini molisani. Evidentemente la coperta è troppo corta, pochi i medici in servizio che non riescono a coprire i turni di tutte le postazioni della regione. Agnone non ha vinto, Venafro non ha perso. Perché questa non deve trasformarsi in una guerra tra poveri, ma piuttosto in un impegno collettivo per trovare soluzione al vero male della sanità molisana: la carenza di personale.
Ed è su questo tema che l’amministrazione comunale ha aperto un tavolo con il direttore generale Di Santo e i vertici dell’azienda sanitaria che, come hanno spiegato ad Agnone nella riunione del comitato “Il cittadino c’è”, lavorano arrivare a fine mese in un sistema commissariale per 14 anni. I problemi si risolvono con il dialogo e l’impegno, purtroppo non esiste la bacchetta magica.
Amministrare un ente è molto diverso dal protestare ogni giorno, concetto che probabilmente non è ancora chiaro al consigliere regionale Andrea Greco visto che non ha ancora avuto modo di governare nel corso della sua carriera politica. Troppo facile alimentare incendi con le solite parole provocatorie, troppo facile parlare alla pancia dei cittadini in difficoltà senza avere in mano soluzioni reali. Esiste una netta distinzione tra fatti e voci che spesso sfociano nel volgare populismo, ma quest’ultimo lo lasciamo volentieri ad altri. La vera politica è fatta di dialogo, non di lamentele e appelli.
Intanto, grazie al dialogo, dal primo maggio qualcosa cambierà ad Agnone. Ma questa non può essere la soluzione definitiva e, a questo proposito, esprimo la mia vicinanza a tutti i cittadini di Venafro. Per arrivare ad una risposta definitiva che soddisfi davvero tutte le comunità molisane dobbiamo continuare a lavorare in sinergia, lo faremo insieme alla Conferenza dei sindaci che riunisce tutti i 136 primi cittadini molisani”.
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