Adria. Fallimento, conto alla rovescia per il cantiere Vittoria: serve subito un investitore. Il caso arriva in Veneto: cosa succede adesso?

ADRIA (ROVIGO) – Il caso del cantiere Vittoria arriva in Veneto. La difficile situazione che stanno vivendo i lavoratori del cantiere Vittoria – se all’interno…

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ADRIA (ROVIGO) – Il caso di Cantiere Vittoria arriva in Veneto. La difficile situazione che stanno vivendo lavoratori del cantiere Vittoria – se da metà luglio la storica azienda di Adria, specializzata nella progettazione e costruzione di navi militari, paramilitari, commerciali e da trasportonon troverà a investitorediscende lo spettro della volontà fallimento – sarà al centro, l’8 maggio, di a tavolo convocato dall’assessore regionale al Lavoro Elena Donazzan. Il rappresentante del consiglio di Luca Zaia, ha indetto l’incontro su richiesta del sindaco di Adria Massimo Barbujani. La società infatti è stata ammessa all’Al accordo preventivo riserva da parte del Tribunale di Rovigo ed è già in corso un progetto ristrutturazione approvatain modo da traghettare l’azienda verso un possibile acquirente e poter evadere gli ultimi ordini.

L’APPELLO
Una lettera con la comunicazione dell’avvio del concordato preventivo è stata inviata da Barbujani, per conoscenza, anche al presidente del Veneto Luca Zaia e al ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso. «Come riportano diversi giornalile linee di credito al cantiere da parte delle banche non sarebbero state rinnovate – scrive il sindaco di Adria – nonostante un portafoglio ordini di 114 milioni di euro e un magazzino di 38 milioni. L’intento dell’azienda, fondata nel 1927, tuttora sotto il controllo della famiglia Duò, è quello di individuare un investitore al quale vendere la maggioranza delle azioni”.

Per Barbujani questo progetto di ristrutturazione aziendale prevederebbe anche l’uscita del marchio dal perimetro del Cantiere navale Vittoria nel settembre 2023. Vittoria Yacht che si occupa di costruire e commercializzare imbarcazioni da diporto. Al momento dell’uscita, il capitale di Vittoria Yachts era provvisoriamente controllato al 55% da Michele Zorzenon, amministratore delegato di Vittoria Yachts, mentre il restante 45% apparteneva alla società Magic Tree srl. Le quote di quest’ultima erano suddivise all’80% da Alessandra Schettino, nipote del presidente del cantiere Vittoria Paolo Duò, essendo figlia della sorella Paola, e al 20% da Antonio Schiro.

LAVORATORI PREOCCUPATI

Intanto cresce la preoccupazione tra i lavoratori. Delle precedenti 70 unità ne restano solo una cinquantina. Molti avrebbero preferito, viste le acque agitate – sono stati annullati ordini per 150 milioni – trovare un’altra sede. Intorno al settore satellitare gravitano circa 200 persone. Secondo indiscrezioni che si fanno sempre più insistenti, sarebbe in corso una sorta di braccio di ferro all’interno della famiglia Duò, fatto già sottolineato dai sindacati nel corso dell’incontro avvenuto in sala Federighi e promosso dalla Fim-Cisl, Fiom Cigl e Uilm. «Nei giorni scorsi è stato accolto in azienda un potenziale investitore – confidano alcuni dipendenti – ma non se ne è fatto nulla. I rapporti tra le parti, infatti, nonostante l’assente e impegnato altrove l’amministratore delegato Stefano Lupi, sono stati piuttosto freddi. Ogni giorno che passa la situazione diventa sempre più complicata. L’impressione è che si attenda metà maggio quando, magari, Francesco Osanna, imprenditore di Latina, potrebbe fare un’offerta. Il nome di Osanna circola ormai da mesi, ma questo interesse finora non si è mai concretizzato in una proposta chiara. La nostra preoccupazione è che vogliano far fallire l’azienda, sbarazzarsi di qualcuno e comprarla a buon mercato”.

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Il Gazzettino

 
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