“Sono sicuro di rappresentare i sentimenti di tutti i veneziani nell’accogliere Papa Francesco nella nostra regione, a Venezia. La sua visita in Veneto ci onora e ci riempie di gioia, assumendo un valore che va ben oltre l’aspetto religioso che resta fondamentale per chi vive in questa terra”. Lo ha detto il presidente del Veneto Luca Zaiasaluto il prossimo arrivo di Papa Francesco a Venezia, domenica 28 aprile. “Anche chi non è credente o appartiene ad altre fedi – prosegue – non possiamo non cogliere il valore di una storia millenaria e di una cultura legata al cristianesimo da cui derivano la nostra identità, il nostro senso di solidarietà e la nostra forza comunitaria. Così come anche il laico riconosce la statura della personalità del Pontefice, e trova in ogni suo appello spunti di profonda riflessione. Per questo lo accogliamo a braccia aperte”.
Zaia ricorda i tratti salienti di chi vive in questa regione: “Negli ultimi decenni è diventata uno dei distretti produttivi leader in Europa e nel mondo. Una terra che ha vissuto il dramma dell’emigrazione con la diaspora di intere famiglie ma che ha raggiunto un benessere diffuso con il lavoro, la forza di volontà, in una visione di collaborazione e progresso. Caratteristiche ereditate da una società rurale e povera ma che si caratterizzava per la carità, la semplicità, l’operosità e l’attenzione verso il prossimo”.
“Siamo figli di quella tradizione – continua Zaia – del ‘prendersi cura’, confermata dall’alto numero di veneziani, almeno 1 su 5, impegnati nel sociale”. Svolgendo personalmente attività di volontariato. “Dall’evangelista Marco – conclude – abbiamo ereditato il simbolo del Leone Alato che ha la sua massima espressione qui a Venezia e che è sparso in tutto il Veneto. Quel simbolo contiene un messaggio: ‘Pax Tibi‘. Secondo la tradizione era il saluto alle spoglie del Santo giunto in questa terra, ma è sempre stato anche un augurio di pace. Una pace che Papa Francesco non ha mai smesso di difendere e di invocare”.
