«Dobbiamo recuperare quel movimento che fu alla base del 25 aprile 1945. Quel senso unitario di liberazione che usciva da quei giovani, da quelle morti e da quella violenza, dalla gente che gridava a gran voce mai più guerre e dalla rivolta di Ventotene Manifesto con cui auspicava la nascita di un’Europa della cooperazione perché ogni volta che si creano nazionalismi si creano conflitti e si utilizzano risorse per un’industria basata sulla competizione tra le nazioni invece che sulla crescita di persone libere, della cultura e della pace”.
Anche il sindaco Tommaso Minervini nel discorso in occasione delle celebrazioni del 25 aprile. Alle sue spalle il Monumento ai Caduti di tutte le guerre, tutt’intorno i rappresentanti delle associazioni combattenti e d’armi, delle forze di polizia, dei sindacati, delle associazioni, numerosa gente comune, della Giunta, del Consiglio Comunale.
«Oggi – ha proseguito il Primo Cittadino – abbiamo l’Europa ma non abbiamo ancora un’Europa che lavori per la pace. Oggi abbiamo guerre ovunque e subiamo l’inganno della storia internazionale che vuole che ci schieriamo da una parte o dall’altra come se la morte di alcuni fosse diversa da quella di altri, come se la violenza fosse diversa, invece di interporsi come avvocati di pace. Questa è la grande trappola in cui tutti stiamo cadendo: pensare alle ragioni dell’uno o dell’altro invece di dire che questo è il momento di fermare le guerre. È necessario recuperare lo spirito unitario di quegli anni e lo spirito del manifesto di Ventotene, cioè creare una comunità di nazioni che lavori per la Pace”.