lo sfogo infuocato del sindaco contro “i topi” del circolo Casapound del centrodestra e il monologo antifascista di Scurati letto da Gualtieri – .

lo sfogo infuocato del sindaco contro “i topi” del circolo Casapound del centrodestra e il monologo antifascista di Scurati letto da Gualtieri – .
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Mai tanta gente alla cerimonia della Liberazione e mai toni così infuocati da parte del sindaco Enzo Lattuca, che nel suo intervento ai giardini Savelli non ha sparato nulla alla recente apertura di un locale Casapound in Corte Dandini. Un attentato gridato con rabbia contro quella che ha definito “una vergogna”, ovvero l’esistenza nel centro cittadino di “ratti che riproducono segretamente sul soffitto le croci celtiche, i peggiori simboli del fascismo e del nazismo”, accompagnato da una promessa: «Noi non rimaniamo indifferenti e quando passeremo di sotto pronunceremo ad alta voce il nome di Giacomo Matteotti. Non abbiamo paura”. Proprio il ricordo di quel politico socialista assassinato dai fascisti è stato al centro delle celebrazioni ufficiali del 25 aprile: da lì è iniziato il monologo scritto da Antonio Scurati e censurato dalla Rai, letto nell’occasione da Mariangela Gualtieri e culminato in un allarme che Lo scrittore si è lanciato sul fatto che gli eredi del fascismo oggi al governo in Italia si rifiutano di fare i conti con quella storia e di condannare quella pagina nera, di cui non c’è nulla da salvare.

Immunizzato contro chi dice che il fascismo e la Resistenza sono cose del passato di cui non si dovrebbe più parlare, il Cesena ha risposto questa mattina con una partecipazione che si conferma in continua crescita dopo lo stop causa Covid. Accompagnato dalle note di “Bella ciao”, il corteo ha occupato tutto il tratto di viale Carducci dalla Barriera ai giardini Savelli, dove più di mille persone si sono accalcate attorno al monumento ai caduti della Resistenza di Ilario Fioravanti. Variegato il colore politico dei partecipanti alla cerimonia: da segnalare la presenza di tutti e tre i candidati a sindaco alle elezioni dell’8 e 9 giugno, quella di un gruppo di sostenitori della causa palestinese, con tanto di bandiere di quel popolo oppresso , e il “debutto” alla cerimonia della bandiera dei partigiani repubblicani della Brigata Mazzini.

 
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