«Stanco di sentir parlare di fascisti» – .

Il Sindaco Emanuele Antonelli con il relatore ufficiale, Prof. Antonio Maria Orecchia

BUSTO ARSIZIO – L’anno scorso fu polemica remota, quest’anno il 25 aprile si celebra in un’unica piazza e allontana le divisioni. «A Busto possiamo dimenticare le ignobili controversie di questi giorni, grazie alle associazioni partigiane” le parole di sindaco Emanuele Antonelliin una piazza – quella antistante il Tempio Civico – dove Si canta “Bella ciao” e sventolano bandiere e striscioni antifascisti. «Per una volta proviamo a mettere a tacere le polemiche, concentrandoci su chi si è sacrificato – l’appello di Antonelli – sarebbe il modo migliore per non offuscare la memoria di queste persone. Hanno dato la vita per noi e noi li prendiamo in giro”.

Senza divisioni

Sullo stesso palco il sindaco di Fratelli d’Italia, Emanuele Antonelli, che parla di un “conflitto non attuale” riferendosi a quello tra fascismo e antifascismo, e il professore di storia, Antonio Maria Orecchia, che inchioda senza sconti il ​​fascismo alle sue responsabilità storiche. Nella stessa piazza gli amministratori di ogni colore politico e i rappresentanti della galassia antifascista chi cantano “Bella ciao” e gridano “Viva l’Italia Antifascista”. Tutti insieme e tutto senza alcun accenno polemico. Il 25 aprile a Busto Arsizio diventerà ancora una volta festa per tutti e per tutti.

Il discorso del sindaco

Ma il sindaco non usa solo parole di rito, svelando il “sogno” di una Festa della Liberazione della memoria e senza odio. «Non avrei mai pensato che sarei stanconon su cosa significhi il 25 aprile, ma su quello che sento sui media un mese prima e un mese dopo – parole di Antonelli – mi preoccupa che considerate che in provincia di Varese siamo circondati da fascisti della peggior specie o che si parli solo di chi è fascista e antifascista”. Il sindaco stigmatizza anche «il ritorno dell’antisemitismo e un clima di vendetta e una violenza che pensavamo fosse superata”. L’appello alla pace lo accomuna anche al presidente dell’Anpi. «Le tragedie sono tutte uguali» afferma il sindaco Antonelli, citando Russia e Ucraina, Israele e Palestina. E il presidente dell’Anpi Liberto Losa gli fa eco: «Serve un cessate il fuoco, con un accordo tra le parti, per una pace giusta. Il che non è impossibile.”

Tutti i colori in piazza

Il programma delle celebrazioni ufficiali, inoltre, vede anche quest’anno la firma condivisa dell’amministrazione comunale e delle associazioni partigiane rossoblù, l’Anpi “Giovanni Castiglioni” e il Gruppo “Alfredo di Dio”.. In prima fila una rappresentanza bipartisan, con il sindaco Antonelli (Fratelli d’Italia), il presidente del consiglio comunale Laura Rogora (Forza Italia), vicepresidente della Provincia di Varese Valentina Verga (PD), il vicesindaco Manuela Maffioli (Lega), oltre a diversi consiglieri e consiglieri comunali di vario colore politico e civico. Con l’Anpi c’è anche Adelio Borlandelli, 95 anni, partigiano bustese, mentre il sindaco chiede applausi quando ricorda il deportato Vincenzo Aquilinascomparso pochi mesi fa all’età di 99 anni. “Ci manca”.

La cerimonia

Il momento clou si svolge in via Fratelli d’Italia, davanti al Palazzo Comunale e al Tempio Civico: dopo la Messa celebrata dal Monsignor Severino Pagani e il corteo verso il Monumento ai Caduti in Piazza Trento e Trieste, il grande serpe torna per l’omaggio al Monumento alla Resistenza e alla Deportazione (sotto la sede dell’Agenzia delle Entrate). Siamo qui anche per accogliere il corteo istituzionale gli striscioni del Comitato Antifascista e della Rete Antifascista Altomilanesecon un segno per “Ilaria Salis libera“. E dopo la deposizione delle corone arriva il momento dei discorsi, con il sindaco Antonelli seguito dal presidente dell’Anpi Liberto Losa e dal relatore ufficiale, il professor Antonio Maria Orecchia dell’Università dell’Insubria.

Pace e responsabilità

Liberto Losa ricorda quelli recenti commemorazioni, a Busto, di don Minzoni e Matteotti, «vittime della violenza fascista e simboli ispiratori dell’antifascismo». E si concentra sul presente, sulle guerre che «a prescindere Responsabilità degli aggressori e ragioni dell’aggredito, che rimangono intatti, rappresentano una sconfitta per tutta l’umanità”. Il professore. Orecchia ricorda che «in questi giorni dovrebbero appartenere a tutti gli italiani senza distinzioni”, ma parla senza mezzi termini di una “memoria condivisa impossibile” e chiarisce che “pacificazione non significa poter equiparare le due parti in conflitto. Non era la stessa cosa combattere e morire per una causa o per l’altra”.

L’altro il 25 aprile

Alla fine della cerimonia accade l’inevitabile “Bella ciao”, che era già stata cantata in Piazza Trento e Trieste dalla banda Borsano (che accompagnava il corteo). E quest’anno i festeggiamenti hanno la “fila” direttamente in via Fratelli d’Italia, con l’ormai tradizionale raduno antifascista, che per la prima volta dal 2018 non si svolge più in piazza Vittorio Emanuele (che avrebbe dovuto ospitare i mercatini, poi cancellati all’ultimo minuto). Canzoni e parole per spezzare le catene, come quelle di Ilaria Salis, e ribadirlo un altro 25 aprile è possibile anche a Busto. Anche se i partecipanti sono sempre meno.

busto arsizio 25 aprile antonelli – MALPENSA24
 
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