Studenti e soprattutto inventori. Ecco il braccialetto che ti dice quando bere e il portachiavi che chiede aiuto – .

Studenti e soprattutto inventori. Ecco il braccialetto che ti dice quando bere e il portachiavi che chiede aiuto – .
Studenti e soprattutto inventori. Ecco il braccialetto che ti dice quando bere e il portachiavi che chiede aiuto – .

Sotto un sole caldo, dopo giorni di pioggia e freddo, in piazza del Popolo, una domanda ha fatto fermare ieri mattina molti curiosi: “Mi scusi signore, quanta acqua beve al giorno?”. Se lo è chiesto Iliass Salimi, del 4° A MAT di Benelli, in occasione della fiera “Impresa in azione”, che ha coinvolto le classi di alcune scuole della nostra città. Lo scopo del progetto è quello di introdurre i giovani al mondo imprenditoriale, sviluppando le loro capacità logiche e inventive, creando strumenti che possano essere di aiuto o utili ai cittadini. Quasi come se lo avessero fatto apposta, senza coordinamento tra le varie scuole, quasi tutti i banchi hanno virato verso la sicurezza personale e il benessere della persona, proprio come l’invenzione della classe di Iliass: “Una persona media beve meno di 40 % del tuo fabbisogno quotidiano – ha spiegato lo studente – questo è ciò che noi di ‘Smilight’ abbiamo inventato il “Watero-Loop”, un innovativo braccialetto che ti ricorda di bere, incoraggiandoti a mantenere una corretta e sana dieta idratante. puoi infatti inserire l’ora per far suonare una sveglia che regolarmente, tipo ogni 15 minuti, farà illuminare il cinturino del colore che preferisci, ad esempio, bevi abbastanza per crearti un articolo al sole?”.

Sono tante le invenzioni che hanno catturato la curiosità dei passanti, come la “ResQ”, dell’azienda “SafeTurn” degli studenti della 3° B del liceo Marconi: “ResQ” è una piccola scatola che può essere utilizzato come portachiavi, grande quanto una scatola di fiammiferi, e che in realtà è un geolocalizzatore completamente autonomo, che non ha bisogno di un campo né di internet per inviare una chiamata di emergenza – spiegano gli studenti al banchetto –. Per poter richiedere aiuto, infatti, è sufficiente che il destinatario della chiamata, il cui numero è stato inserito in una SIM completamente autonoma, abbia una portata sufficiente per sentire la chiamata. Infatti, premendo il pulsante posto a lato del ResQ, parte immediatamente la richiesta di aiuto: può trattarsi di situazioni di pericolo, cadute accidentali, aggressioni, incidenti stradali o malattie. È molto utile, infatti, per gli anziani che non sono abituati al cellulare”. E sempre per restare nell’ambito della protezione personale, “le situazioni pericolose sono tante – spiegano i ragazzi della 3° F del liceo Marconi –, per questo abbiamo voluto creare un segnale di aiuto ‘mascherato’, chiamato ‘YouSafe’. Nascosto infatti in una collana a forma di cuore da bambina o in un portachiavi unisex, si nasconde un pulsante che, se premuto, invia un messaggio al cellulare del contatto di emergenza. Attraverso l’app del prodotto è possibile inserire il messaggio e il numero a cui inviarlo. Se, ad esempio, sai che potresti trovarti in una situazione pericolosa, ti basterà scrivere “Aiuto” come messaggio e comporre il numero della persona di cui ti fidi. Se la situazione pericolosa non si presenta, ancora meglio, ma se si presenta basta premere il pulsante sul dispositivo e il messaggio arriva immediatamente al contatto di emergenza.” Insomma tanti giovani che con la loro creatività cercano di aiutare il prossimo ad affrontare situazioni pericolose.

 
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