I Comitati Flood sono apartitici. Perché le vittime delle alluvioni non sono né di destra né di sinistra – .

I Comitati Flood sono apartitici. Perché le vittime delle alluvioni non sono né di destra né di sinistra – .
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Con riferimento alle ultime notizie apparse dalla stampa, in particolare da quella cesenate, riguardanti Mauro Mazzotti, Presidente del Comitato Alluvioni Cesena, che ha deciso di entrare in politica nella lista di Fratelli d’Italia perseguendo i suoi legittimi obiettivi personali, l’Unione dei Comitati Alluvionati Faentini si dissocia dalle scelte politiche elettorali fatte a favore delle vittime delle alluvioni.

La scelta del campo spetta al Presidente del Comitato Cesena e non coinvolge i comitati riuniti e il sindacato di Faenza che devono restare assolutamente APARTITICI. L’azione portata avanti dai Comitati Alluvioni di Faenza è sempre stata e sarà sempre caratterizzata dalla più totale imparzialità rispetto a qualsiasi partito politico perché le vittime delle alluvioni non sono né di destra né di sinistra. Sono cittadini che hanno subito un evento tragico e che chiedono risposte sia sui risarcimenti che sulla sicurezza. Questi sono gli unici obiettivi che i Comitati Flood perseguono.

I Comitati Alluvioni di Faenza interagiscono da sempre con le istituzioni per il raggiungimento degli obiettivi sopra indicati; intendiamoci, con le istituzioni (Governo, Regione, Comune) non con i partiti. Non c’è dubbio che Mauro Mazzotti, nell’ultimo anno, abbia “dato il massimo” per rispondere alle esigenze dei cittadini colpiti dai catastrofici eventi del maggio scorso e sia stato particolarmente attivo nel relazionarsi con i componenti della maggioranza di governo per la soluzione dei gravi problemi che ancora affliggono i cittadini colpiti dall’emergenza 2023.

Dobbiamo però sottolineare che nessun risultato eclatante è stato “raggiunto” e pochi obiettivi relativamente marginali, tra le innumerevoli volte riportate, sono stati raggiunti, nonostante il “attivo interesse”, la “disponibilità”, la “vicinanza al nostro territorio e la bisogni degli alluvionati” delle istituzioni e delle personalità governative citate dalla stampa.

Alcuni dei problemi più gravi, che i suddetti interlocutori ci avevano più volte promesso di poter superare, sono infatti ancora irrisolti, e ci riferiamo, tra gli altri ed in particolare:
• il perdurare del mancato risarcimento dei beni mobili perduti, il danno fondamentale e più diffuso subito dalle vittime delle alluvioni;
• al problema rappresentato ancora oggi dall’indisponibilità del credito d’imposta, strumento finanziario necessario affinché i meno abbienti possano avviare lavori di bonifica delle abitazioni nelle quali ancora non possono rientrare;
• la mancata semplificazione e accelerazione degli iter burocratici connessi all’approvazione delle perizie necessarie per ottenere le necessarie compensazioni economiche.

Infine, come Comitati, avevamo più volte chiesto che, per danni di lieve entità, ad esempio fino a 20.000/30.000 euro, non fosse necessario dichiarare la regolarità edilizia dell’immobile, soprattutto nel caso di interventi volti semplicemente a ripristinare la situazione quo ante , attribuendo quindi il compenso con la stessa modalità già adottata per il Contributo di Sostegno Immediato.

Il percorso verso un’efficace gestione dei ristori e una sicura e completa messa in sicurezza del territorio è ancora lungo, e si ricorda ancora che, ad oggi, i cittadini colpiti dagli eventi di un anno fa hanno ottenuto, ad eccezione di numericamente irrilevanti eccezioni, massimo 5.750 euro per nucleo familiare.

L’Unione dei Comitati Alluvioni di Faenza

 
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