La Festa della Liberazione emoziona la piazza – Foto 1 di 31 – .

La Festa della Liberazione emoziona la piazza – Foto 1 di 31 – .
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Tanta gente, sotto un sole splendente, intorno al liston, per partecipare alla cerimonia del 25 aprile. Una giornata di ricordo, festa e riflessione, che ha richiamato ancora una volta tanti Rovignosi, di tutte le età. Per un colpo d’occhio, quello della piazza mentre il Tricolore veniva issato sul pennone allestito per l’occasione davanti a Palazzo Nodari, davvero speciale.
Subito prima, nell’aula consiliare alla presenza del prefetto Clemente Di Nuzzo, del presidente Enrico Ferrarese, che ha fatto gli onori di casa aprendo i lavori della giornata, e dell’assessore del Comune di Rovigo rappresentato da Fabrizio Cesarino, si sono svolti i discorsi ufficiali tenuto.

Ferrarese ha parlato del valore del sacrificio e della lotta umana che portò alla Liberazione, rivolgendosi in particolare ai più giovani, ricordando come “il momento della barbarie e della violenza non è così lontano nel tempo e può sempre ricorrere. La Resistenza ha curato l’Italia in un momento di malattia, salvando il Paese”.

Cesarino ha invece dedicato un breve passaggio nel suo saluto al centenario di Matteotti mentre Di Nuzzo ha posto l’accento sul percorso che ha portato dalla Resistenza alla Costituzione e che esalta la libertà, l’uguaglianza, l’inclusione e i diritti civili, alla base della Repubblica.

In mattinata, dopo l’intervento di Pietro Rigolin, sindaco dei ragazzi del Comune di Lendinara, è proseguita con la proiezione del docufilm “Icone della Resistenza”, realizzato dall’ICS di Lendinara e presentato dal p.professoressa Francesca Morelli – lavoro che ha ispirato anche un calendario fotografico – prima dell’intervento della professoressa Marina Cattaneo, vicepresidente della Fondazione Anna Kuliscioff di Milano, che ha chiuso con un flash sulla Resistenza, “iniziata già nel 1921 e il suo alfiere in Matteotti, uomo contro la violenza e i totalitarismi” ricordando anche il contributo alla Liberazione dato dalle Brigate Matteotti, uno dei cui comandanti era l’ex presidente della Repubblica Sandro Pertini.

La scena si spostò poi nella vicina piazza Vittorio Emanuele II la consueta e simbolica cerimonia dell’alzabandiera si è conclusa con un breve corteo che ha toccato la targa presso il palazzo della Gran Guardia e piazza Matteotti, dove sono state deposte corone di fiori. Presente in piazza Matteotti anche la nipote della martire polesana uccisa cento anni fa dalla barbarie fascista, Elena Matteotti.

Molti, oltre trenta, i comuni polesani hanno aderito alla richiesta ufficiale pervenuta dalla Provincia di Rovigo di inserire in una locandina congiunta il programma delle celebrazioni del 25 aprile: si tratta di Adria, Ariano nel Polesine, Arquà Polesine, Badia Polesine, Bergantino, Canaro, Canda, Castelguglielmo, Castelmassa, Castelnovo Bariano, Corbola, Crespino, Ficarolo, Fiesso Umbertiano , Frassinelle Polesine, Fratta Polesine Gaiba, Gavello, Lendinara, Loreo, Melara, Occhiobello, Pontecchio Polesine, Porto Tolle, Rosolina, Salara, San Martino di Venezze, Stienta, Taglio di Po, Trecenta, Villamarzana e Villanova del Ghebbo.

 
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